Sanità
2 Aprile 2015
Risonanza, da Quintavalle solo promesse

CIVITAVECCHIA – Un pesce d’aprile alla collettività, organizzato con la complicità di alcuni organi di informazione. Ovviamente non parliamo della Snc, i cui retroscena da molto tempo non interessano più neppure a chi vive quell’ambiente. Piuttosto il problema riguarda la risonanza magnetica scorporata dalla Uoc di Radiologia dell’ospedale San Paolo, per inserirla in una unità dipartimentale dalla dubbia utilità. Con ricadute negative facilmente prevedibili per la collettività, stando anche alle dichiarazioni del primario Tagliaferri. In termini di servizio offerto soprattutto in regime di urgenza e poi di costi per le casse pubbliche. Il binomio Asl Roma F (con il direttore generale Quintavalle al vertice) – amministrazione comunale (Cozzolino-Floccari), approvando l’atto aziendale contenente lo scorporo della risonanza magnetica attesa da anni, ha decretato di fatto la morte della radiologia. Certo appare strano che ora, quando i movimenti cittadini hanno raccolto un numero esorbitante di firme per dire no a tale scempio e alle porte c’è una durissima protesta che potrebbe sfociare in scioperi e occupazioni, Quintavalle affidi agli organi di informazione la notizia di una marcia indietro sulla questione. Un pesce d’aprile di cattivo gusto, quello del manager, dal momento che si parla di disagi sanitari che andrebbero a colpire persone reali. Lo diciamo chiaramente: nessun cambiamento è stato deciso e l’dea di creare un inutile reparto vicino al reparto per il momento rimane in piedi. Tanto più che Quintavalle ha trovato il tempo di fare dichiarazioni in Tv, ma non quello di incontrare il primario di Radiologia Tagliaferri, come d’altronde promesso settimane fa in commissione Sanità della Regione Lazio ai consiglieri del territorio. Basterebbe fare poche domande per rendersene conto. È vero, si vocifera di un orientamento del manager circa una revisione completa della questione Radiologia, nonostante il Pd locale continui sottobanco a legare le mani alla Asl, ispirato da fini sicuramente lontani dagli interessi dei cittadini. E non sarebbe la prima volta. Se  tantissima gente ha detto no a una ipotesi tanto scellerata, un motivo ci sarà e Quintavalle non può evitare di tenerne conto. È lui che può e deve decidere una marcia indietro, magari evitando di condirla con inutili promesse e proclami e sottoscrivendola. Per il momento, in casa 5 Stelle, c’è chi ci spera, andando contro le posizioni granitiche dell’amministrazione. Civitavecchia in Movimento, i cosiddetti ‘‘grillini dissidenti’’ stanno raccogliendo le firme insieme ad altri sei movimenti locali: La sanità è giusto che dia risposte a ciò che i cittadini chiedono».