"Una situazione inaccettabile"
Sanità
3 Aprile 2015
"Una situazione inaccettabile"

CIVITAVECCHIA – Rischia di essere un vero e proprio vaso di Pandora. Perché di problemi ed episodi di malasanità relativi alla chiusura del reparto di pediatria dell’ospedale San Paolo in orario notturno non c’è solo quello raccontato dal padre di una bimba di soli 13 mesi. Oggi, infatti, è una mamma civitavecchiese a raccontare quanto avvenuto la scorsa settimana e a chiedersi se ci si stia “rassegnando ad una situazione – ha spiegato – che è pietosa”. Il figlio di 5 anni è stato portato in ospedale il 28 marzo scorso per una bruttissima gastroenterite. «Siamo arrivati attorno alle 13.30 – ha raccontato P.P. – dopo la visita al pronto soccorso siamo stati mandati in pediatria: fino alle 20 mio figlio è stato attaccato ad una flebo, la glicemia era bassa e lui continuava a stare male. Necessitava di un ricovero notturno, ma il reparto alle 20 chiude. Sono stati contattati ospedali di Roma e Viterbo: solo il San Camillo poteva ospitarci, ma in osservazione al pronto soccorso». Così la mamma ha deciso di portarlo a casa e tornare in ospedale il mattino successivo. La domenica dalle 8 alle 20 è tornato al reparto, per poi tornare a casa e rimanerci il lunedì. Ma il martedì la situazione è ancora una volta peggiorata, costringendo la mamma a portare di nuovo il bimbo al San Paolo. «Nel frattempo sono state tolte e messe più volte le cannule per la flebo – ha aggiunto – con i dolori conseguenti per un bimbo di 5 anni, che si sarebbero potuti evitare con un ricovero notturno che, tra l’altro, avrebbe consentito un minor tempo di ripresa. I medici sono stati eccezionali: è la situazione che non è accettabile».