Sanità
28 Maggio 2015
Sanità, un polo unico degli ospedali di Bracciano e Civitavecchia

BRACCIANO – Gli ospedali di Bracciano e Civitavecchia, sotto un unico polo di competenza della Asl Roma F. È questo ciò che sancisce il decreto 97/2015 firmato martedì dal Presidente della Regione Lazio Zingaretti, che si pone al termine di un lungo braccio di ferro iniziato nel 2010. A presentare i contenuti del decreto è stato lo stesso Presidente ieri a Bracciano, di fronte ad una platea di sindaci ed amministratori del territorio. L’atto è stato firmato il 21 maggio scorso, e rimodula l’offerta ospedaliera e sanitaria dei due presidi, il “Padre Pio” di Bracciano e il “San Paolo” di Civitavecchia. Il nuovo decreto, come spiegato da Zingaretti, vuole soddisfare il fabbisogno di un bacino di utenza pari a 80mila persone, oltre agli altri utenti delle asl confinanti. Nello specifico: Civitavecchia manterrà la funzione di ospedale sede di Dea di l livello e a quello di Bracciano andrà la funzione di Pronto Soccorso con un incremento dei posti letto, che salgono così a un totale di 57 (25 posti letto nel reparto di Chirurgia, 2 in terapia intensiva post-chirurgica e 4 vengono all’Obi (Osservazione breve intensiva). Proprio su quest’ultimo reparto durante la presentazione si è voluto sottolineare che si tratta di una nuova modalità assistenziale che consente la permanenza del paziente da zero a 36 ore, un servizio allestito per la prima volta nell’ospedale braccianese. Al reparto di Obi vengono inviati dal Pronto Soccorso quei casi che non necessitano di ricovero immediato, ma di una terapia con osservazione per alcune ore e di un approfondimento diagnostico. Non sono mancate durante la presentazione, tuttavia, alcune polemiche mosse da medici del Padre Pio soprattutto sulla necessità di fare nuove assunzioni. Pronta la risposta del dg della Asl Roma F Giuseppe Quintavalle: “Noi spesso bussiamo alla Cabina di regia dicendo che i nostri operatori sono allo stremo delle forze dopo anni di blocco del turnover – ha affermato il direttore – Si sta lavorando per un extra-permesso, oltre le deroghe, perchè un ospedale senza personale non funziona. Abbiamo chiesto dieci medici, di cui quattro chirurghi, quattro ortopedici e due anestesisti”.