Economia e Lavoro
2 Giugno 2015
Dopo 168 anni addio alla Cariciv. Monceri: «Ma saremo sempre la banca del territorio, in un grande gruppo»

Pierluigi Monceri

Tra qualche mese, dopo 168 anni di storia, la Cassa di Risparmio di Civitavecchia sarà incorporata da Intesa Sanpaolo. Scomparirà il nome Cariciv, ma «l’impegno di banca del territorio, con il vantaggio di essere in un grande gruppo» rimarrà immutato. Parola di Pierluigi Monceri, direttore generale di Carifirenze e da febbraio direttore regionale di Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna del colosso bancario.
Monceri nei giorni scorsi ha partecipato al convegno sull’economia del mare, organizzato in Autorità Portuale proprio da Intesa San Paolo, su proposta del direttore generale di Cariciv Francesco De Martino e del presidente Massimo Ferri. «Il Mediterraneo – afferma Monceri – raccoglie un quinto dei traffici marittimi mondiali. E’ difficile pensare di fare banca in un contesto come quello di Civitavecchia senza cogliere questo potenziale. Il ‘‘business mare’’ nel Lazio vale 6,7 miliardi l’anno. 6 miliardi sono legati alla provincia di Roma che è la prima per valore aggiunto su questo target operativo. In particolare come banca stiamo azionando 2 leve: il desk specialistico shipping di Mediocredito Italiano, la banca a medio/lungo del gruppo; ed il network internazionale di Intesa San Paolo, che opera in 40 ambiti internazionali, una rete che non può che rappresentare un valore per chi opera nell’economia del mare».
Dal vostro osservatorio, nel breve e medio periodo che tipo di outlook può essere atteso qui sul territorio?
«L’import-export che transita attraverso l’economia del mare nel Lazio è il 23% rispetto alla media paese del 30%. Solo un allineamento di questi dati genera delle possibilità straordinarie. Civitavecchia ha in particolare delle carattareristiche che la rendono funzionale ad esprimere un potenziale di assoluto livello. Basti pensare al valore delle crociere. E grazie all’intraprendenza di chi gestisce questo porto si è entrati in modo più incisivo nel ro-ro, con il recente accordo con Fca e Grimaldi per l’export delle auto, che consentirà a questa portualità di entrare in un’area di business finora non proprio sviluppata. E ora stanno partendo due altri elementi di sviluppo importantissimi per un ulteriore salto di qualità: il nuovo terminal container che rappresenta una grandissima occasione di crescita, e la zona franca che se ben gestita può aprire altre opportunità straordinarie per questo territorio. Qui c’è veramente una concreta possibilità di crescita e noi come banca abbiamo l’ambizione di sostenerla. Anche gli indicatori offrono già segnali evidenti di una inversione di tendenza: siamo cresciuti nell’ambito dell’economia del mare, come Cariciv, in 4 mesi si è registrato un +5% negli impieghi».
Quali sono i settori per cui oggi è meno difficile ottenere credito?
«E’ evidente – risponde Monceri – che è più efficace chi oggi ha la possibilità di andare sui mercati esteri e di lavorare sull’innovazione. Diventa più facile assistere settori come il made in Italy, moda, agroalimentare, turismo, o ancora aeronautica, meccanica di precisione. Internazionalizzazione e innovazione costituiscono un connubio più facile da sostenere anche dal punto di vista bancario». «E’ per quanto detto finora – conclude il direttore Monceri – che il gruppo ha intenzione di essere sempre più vicino a questo territorio così ricco di opportunità. Il processo di semplicazione del gruppo è scritto nel piano industriale dei prossimi 3 anni. Ma anche l’approccio con i territori rimarrà lo stesso. Vogliamo continuare ad essere nell’agire quotidiano una banca dei territori. La banca la fanno le persone che operano sul territorio. Qui ci sono persone straordinarie che hanno contribuito a fare la storia di questo territorio, con competenze, conoscenze e sensibilità importanti. Queste sono le persone che continueranno ad operare qui. Non vedo una sola ragione per cui non si debba continuare ad operare come fatto finora. In più, tutto questo avrà un cappello come quello di un grande gruppo come Intesa Sanpaolo e si potrà continuare a fare ancora meglio di quanto si è fatto in 160 anni di storia. Le facoltà creditizie rimarranno ampiamente sul territorio, non ci sono motivi per cui i nostri clienti non dovrebbero continuare ad essere soddisfatti della loro banca come accaduto finora».

 

 

In ricordo di Giacomo Setaccioli
Cultura e Spettacoli
TARQUINIA - Dall'ex assessore comunale ai beni culturali di Tarquinia, Monica Calzolari, riceviamo e pubblichiamo: Il 5 dicembre 1925 moriva improvvis...
5 Dicembre 2025