Il mercato dei prezzi al metro quadrato della Regione Lazio ha seguito un trend costantemente in discesa, ma considerate le particolari “novità” introdotte dalla crisi immobiliare dal 2008 ad oggi, il trend dei prezzi non è significativo per poter valutare l’andamento del mercato immobiliare dal punto di vista delle compravendite. Per poter determinare la situazione è quindi utile dare un’occhiata anche al mercato dei mutui.
A tale scopo sono abbastanza chiari i dati elaborati da Tecnocasa, dai quali emerge, per l’ultimo quadrimestre del 2014, un trend generalmente positivo, a livello nazionale, ma molto positivo per la regione Lazio che si è posizionata al secondo posto (con quasi il 37% di aumento di mutui erogati), alle spalle della Lombardia, che ha ampiamente superato la soglia del 45%.
Rimanendo all’interno dei confini Laziali, emerge inoltre che poco meno del 2% è stato destinato ai mutui di surroga, sostituzione e ai finanziamenti destinati al consolidamento dei debiti. La parte più ricca dei mutui erogati è stata dunque destinata all’acquisto di una abitazione per oltre l’80% di richieste (di queste solo 1,5% è stato richiesto per l’acquisto di una seconda casa). In contro tendenza rispetto alla media nazionale, sono i mutui a tasso fisso (leggine le caratteristiche su http://www.calcoloratamutuo.org/guida/mutui-tasso-fisso) ad ottenere nettamente le preferenze dei mutuatari laziali.
Considerati questi dati quindi, da una parte emerge che il mercato del mattone si muove, con le compravendite in aumento, ma ciò non è dovuto tanto alla fiducia verso una imminente ripresa dell’economia (il tasso fisso dà maggiore tranquillità nei confronti di un futuro che si teme burrascoso), quanto sui prezzi più vantaggiosi, che nonostante l’aumento della domanda, hanno continuato a spingersi verso il basso. Un trend che non sembra prossimo a cambiamenti di direzione, almeno in alcune province, come nel caso di Civitavecchia, per la quale (secondo i dati di Immobiliare.it) a Giugno 2013 il prezzo medio al metro quadrato era di 2212 euro, mentre a maggio 2015 ci si ferma a 2007 euro.

