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    Economia e Lavoro
    28 Luglio 2015
    Campo de’ Fiori cornice della festa internazionale della frutta e verdura

    ROMA- Le fragole di Nemi, l’uva di Tivoli, i kiwi di Latina e ancora tanti altri prodotti arrivati direttamente dai campi del Lazio. Il tutto nella splendida location del mercato storico di Campo de’ Fiori, ed esposto su un lungo tavolo dietro cui venivano serviti cocktail analcolici a base di frutta. Cosi’ la Regione Lazio ha voluto celebrare la ‘Festa internazionale della frutta e della verdura’, con il governatore, Nicola Zingaretti, a fare da gran cerimoniere, insieme all’assessore regionale all’Agricoltura, Sonia Ricci, l’amministratore unico dell’Arsial, Antonio Rosati, l’assessore a Roma produttiva, Marta Leonori, e il presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi.«Quanto stanno vivendo Roma e il Lazio in occasione dell’Expo e’ un gioco di squadra sia a Milano che a Roma- ha detto –  abbiamo colto l’occasione che proprio l’Expo offre, con la festa internazionale della frutta, e della verdura per scegliere questo luogo meraviglioso, che e’ il simbolo dei mercati del mondo, per rilanciare alcune grandi tematiche. A cominciare dall’idea di produzione agricola che mette al centro il valore del territorio. Dietro ogni prodotto c’e’ il luogo da cui proviene, perche’ continuiamo nella scommessa di vendere insieme al prodotto il territorio. Riaccendiamo i riflettori sapendo che non e’ una parentesi». Il governatore ha sottolineato che «questa giornata vuol dire qualita’ dei prodotti. Quindi oltre che qualita’ della vita, la scelta di promuovere il paniere dei cento prodotti regionali e’ un’attenzione alla sottolineatura della qualita’. Non mangiate tutto quello che vi capita davanti, non usate formaggi fatti con il latte in polvere perche’ fa schifo e perche’ dobbiamo rivendicare che il formaggio va fatto con il latte. Questa giornata non e’ una celebrazione e poi domani dimentichiamo tutto, ma l’occasione per accendere i riflettori su una strategia che ha l’idea di fondo di dare al Lazio un nuovo modello di sviluppo fondato sulla qualita’ della vita, il benessere e la necessita’ di tornare a produrre il pil. Qui non abbiamo il petrolio, abbiamo quello che c’e’ sopra la terra e che vogliamo valorizzare».