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    Politica
    1 Agosto 2015
    Mafia Capitale, Zingaretti si difende e annuncia querele

    ROMA-Il governatore: «Mi riservo querele per tutelare mia onorabilità». «Da indiscrezioni di stampa contenute nel servizio di un tg emerge che il signor Salvatore Buzzi, in carcere dal 2 dicembre, avrebbe rilasciato dichiarazioni sui suoi atti corruttori diretti verso molte personalità politiche, nessuna della Regione Lazio. Sempre dallo stesso servizio e da alcuni articoli di stampa risulta che il signor Buzzi avrebbe dichiarato che il signor Luca Odevaine gli avrebbe riferito su atti corruttivi dietro l’acquisto del palazzo della Provincia di Roma e di notizie su accordi spartitori relativi alla gara multiservizi per gli ospedali del Lazio, tema questo già emerso nelle intercettazioni dell’inchiesta». Così afferma in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in merito a quanto affermato da diversi organi di stampa rispetto agli interrogatori resi dal cosiddetto ‘ras delle cooperative’ finito in carcere nell’ambito dell’inchiesta ‘Mafia Capitale’. «Reputo queste affermazioni, se fatte, totalmente prive di ogni fondamento, a cominciare dalla notizia che ‘Zingaretti ha acquistato il palazzo prima che venisse costruito’. Affermazione, quest`ultima, palesemente falsa. Come tutti sanno, l`amministrazione da me guidata, che ha avuto inizio nel 2008, ha portato a conclusione un iter amministrativo iniziato nel 2005, quindi molti anni prima, condividendo la scelta di riunificare dentro un unico stabile le molte sedi distaccate della Provincia di Roma. Una scelta di risparmio per molti milioni di euro, sulla quale nel dicembre 2013 anche la Corte dei Conti decise di archiviare un`indagine sul tema». Rispetto alla gara multiservizi, «che è ancora in corso» Zingaretti aggiunge: «Credo sia necessario precisare che si tratta di una gara molto importante per gli ospedali del Lazio che si pone come obiettivo quello di far risparmiare alla Regione centinaia di milioni di euro. La gara, voglio ribadirlo di nuovo, è ancora in corso. Non esiste e non può esistere nessuno, come pure sembrerebbe essere stato dichiarato, che ‘chiede soldi per Zingaretti’. Per questo mi riservo di querelare, a tutela della mia dignità e onorabilità personale, chiunque affermi o abbia affermato il contrario». E quindi «l’unica riflessione che già da ora mi sento di fare è l’affacciarsi concreto del rischio di impraticabilità di campo per chi sta provando con dedizione e onestà a cambiare le cose in questa Regione».