Sciopero Cup, disagi anche a Civitavecchia
Sanità
4 Settembre 2015
Sciopero Cup, disagi anche a Civitavecchia

CIVITAVECCHIA – Il comitato lavoratori Cup Lazio ha proclamato lo stato di mobilitazione e sciopero ad oltranza, a partire dal prossimo 8 settembre. Ciò potrà provocare disagi agli sportelli Cup per prenotazione, accettazione, pagamento ticket, ritiro referti. Disagi potrebbero provocarsi anche nella giornata di domani, dalle 10 alle 14, in occasione dell’assemblea sindacale indetta dalle organizzazioni sindacali Cgil Fp, Cisl Fpl e Uil Fp. La direzione della Asl RmF garantirà comunque l’effettuazione delle visite specialistiche prenotate. Il pagamento del ticket potrà avvenire nei giorni precedenti anche utilizzando le ricevitorie autorizzate Sisal.

“Il bando della Regione Lazio, che scade il prossimo 21 settembre, con i tagli al servizio che prevede è una minaccia concreta al posto di lavoro, non tutela i lavoratori che operano in questi servizi da quasi 20 anni e rischia di provocare il caos organizzativo nell’accesso degli utenti alle prestazioni sanitarie ambulatoriali in gran parte della Regione”, ricorda il comitato dei lavoratori Cup, che si è soffermato anche sul garone annullato, finito sotto la lente di ingrandimento del procuratore Pignatone. “Nella gara precedente, c’è stato il tentativo di Mafia capitale di accaparrarsi parte dei servizi con il favore di funzionari regionali – si legge nel comunicato – Ora ci troviamo a subire una grave ingiustizia. Per questo abbiamo lanciato una petizione che chiede a Zingaretti e a Cantone di annullare la gara per la gestione dei Centri Unici di Prenotazione Cup delle prestazioni sanitarie delle Asl e delle Aziende Ospedaliere del Lazio e la sua revisione con l’inserimento di clausole sociali a tutela dei lavoratori”. Il comitato lavoratori Cup Lazio denuncia: il taglio indiscriminato di oltre 300 posti di lavoro che significa per l’utenza file ed attese più lunghe, con inevitabile difficoltà di accesso ai servizi della sanità pubblica della Regione; l’assenza di tutele sufficienti per i lavoratori occupati che rischiano di ripercuotersi anche sulla libera competizione delle imprese con logiche di massimo ribasso; l’inquinamento del bando istruito dagli stessi uffici in cui hanno operato, fino a pochi giorni fa, le persone tuttora indagate per l’infiltrazione di Mafia capitale nella gara precedente.