Vaccinazioni in calo
Sanità
7 Ottobre 2015
Vaccinazioni in calo

CIVITAVECCHIA – «Oggi i vaccini sono molto più sicuri di quanto si voglia far credere». Parola del dottor Stefano Sgricia, direttore della Uoc Servizi alla Persona della Asl RmF. In Italia è allarme: per la prima volta negli ultimi dieci anni, infatti, la copertura vaccinale della popolazione infantile è scesa sotto la soglia del 95%, valore minimo indicato dal Piano di prevenzione. «Il trend, purtroppo, è lo stesso qui – ha spiegato il medico – partivamo da un’eccellenza assoluta in termini di prevenzione: oggi ci troviamo a fronteggiare un calo annuale di 2/3 punti percentuali nel distretto F1, con la situazione che peggiora nel resto dell’azienda». Secondo Sgricia oggi i vaccinati si attestano ad un 90%, «ma se si va oltre – ha sottolineato – i rischi aumentano. Le malattie continuano a circolare. Lo scorso anno un bambino è morto di difterite in Spagna, in primavera uno di morbillo a Roma. Ma si muore anche di pertosse. Anche se non si vede, non vuol dire che l’agente patogeno non esista. E quindi i genitori che non vaccinano i propri figli devono essere consapevoli dei rischi a cui espongono i piccoli». E certo non può essere internet a dare consigli ed indirizzare le famiglie. «Purtroppo in rete c’è di tutto – ha chiarito Sgricia – e si rischiano di mettere in evidenza gli effetti collaterali, rispetto a tutto il resto. La percezione della malattia sembra scomparsa, come quella per l’epatite B o la Polio: ma noi continuiamo a vaccinare, perché non sappiamo cosa accade tra dieci anni. Le persone si sentono ‘‘protette’’ e non vogliono neanche sentire altri pareri. Ci troviamo spesso di fronte a chiusure preconcette, con il rischio dell’aggravarsi della situazione, di una percezione della malattia che ritorna prepotentemente e di una routinaria pratica di vaccinazione che si trasforma in emergenza. Cosa assolutamente da evitare. Noi rimaniamo comunque a disposizione di tutti per ogni chiarimento – ha aggiunto il medico – seguire le linee guida: questo è il consiglio non solo per i genitori ma anche per i medici. Noi applichiamo il protocollo internazionale; ed il calendario vaccinale che viene proposto va in questo senso».