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    Politica
    28 Ottobre 2015
    Roma, Marino non scioglie il rebus

    ROMA-Una giunta «tecnica» e, ancora, l’incognita dimissioni. Quando il sindaco Ignazio Marino, verso le 14, lascia Palazzo Senatorio da un’uscita secondaria, il rebus sulla fine del suo incarico da primo cittadino, che scade (teoricamente) tra cinque giorni, non è affatto sciolto. «Il sindaco di Roma sta ancora riflettendo e valutando la possibilità di ritiro delle dimissioni» fa sapere una nota ufficiale del Campidoglio. Lui, arrivando in ufficio, a chi gli chiedeva se fosse in procinto di ripensarci già questa mattina in giunta (la quarta negli ultimi 16 giorni) o di approvare il provvedimento per la pedonalizzazione totale dei Fori Imperiali aveva risposto: «Abbiamo una giunta molto importante densa di decisioni che appena sarà finita comunicheremo». Dalla riunione con gli assessori, convocata alle 11 e andata avanti per quasi tre ore, però non è arrivato nessun annuncio. Una ventina gli atti, tra delibere e memorie, approvati. E per il resto, delibera sui Fori pedonali compresa per la necessità di ulteriori approfondimenti, giunta aggiornata a domani. Ma è soprattutto sulle mosse politiche del sindaco che sul Campidoglio l’atmosfera rimane sospesa. I lavori proseguono a ritmo incessante eppure gli scenari delle prossime ore sono quanto mai incerti.Le voci di un suo ripensamento si fanno sempre più insistenti. E una delle fedelissime, l’assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi, dice chiaramente: «Marino è tentato di ritirare le dimissioni, non perché pensa di risolvere così una crisi politica, ma perché vuole parlarne in Consiglio comunale». «Da alcuni giorni è stato tentato un dialogo, che è stato molto complicato, con i vertici del Pd – aggiunge Cattoi su Radio 24- ma non essendoci altre vie di confronto aperte, l’unica che rimane è quella istituzionale di ritirare le dimissioni. In questo momento è un atto dovuto ed è l’unica strada per aver un confronto e spingersi a parlarsi. Il sindaco si è presentato dimissionario perché sembrava fosse colpito da un’ enorme vicenda giudiziaria legata alle spese di rappresentanza che poi ha chiarito. Dopodiché io non nutro speranze che si possa andare avanti in questo clima di grande sfiducia. I consiglieri comunali possono sfiduciare il sindaco, ma lo devono dire e spiegare al sindaco e ai cittadini».