Roma – L’Inps è molto attiva nella lotta al caporalato. A illustrare l’impegno è Tito Boeri, presidente dell’Istituto: “Purtroppo in agricoltura ci sono vaste aree di illegalità, in cui coesistono due realtà opposte: da una parte il lavoro nero, dall’altra il lavoro fittizio”. Secondo Boeri, sul caporalato, “serve un approccio integrato, che non può essere soltanto di tipo ‘muscolare’: va bene la sanzione penale per il caporalato, ma se le probabilità che questi episodi vengano scovati è bassa, difficilmente riusciamo a dissuadere da questo tipo di reati”.
Per il presidente dell’Inps, “serve una visione d’insieme dell’utilizzo del lavoro in agricoltura e Inps si sta muovendo da questo punto di vista. Combinando i dati che abbiamo sull’utilizzo della forza lavoro nei campi, pensiamo di riuscire ad individuare molto del lavoro fittizio che c’è in agricoltura”.
Per Boeri, “quindi è importante mettere assieme tante fonti d’informazione: servirà moltissimo anche per aiutare l’attività degli ispettori. Ripristinando la legalità su questi aspetti avremo terreno più facile per individuare e colpire i caporali. Aumenteremmo la probabilità di trovarli e le pene più alte introdotte sarebbero più efficaci”.
Economia e Lavoro
29 Gennaio 2016
Inps in prima linea nella lotta al caporalato