Edilizia in crisi: "Dopo un anno e mezzo nessuna risposta dal dirigente"
Lettere
8 Aprile 2016
Edilizia in crisi: "Dopo un anno e mezzo nessuna risposta dal dirigente"

CIVITAVECCHIA – “Egregio Direttore,

ho letto con interesse le lamentele dei professionisti che operano nel settore dell’edilizia locale, la piccata risposta dell’assessore Pantanelli e la replica del consigliere Mecozzi. Vorrei portare a conoscenza del Suo giornale quello che, a mio avviso, manca in questo botta e risposta e cioè l’esperienza diretta di chi, da diciotto mesi, aspetta una risposta da parte dell’Ufficio Urbanistico a una richiesta di permesso a costruire.

Chi scrive ha presentato a ottobre del 2014, il progetto per la costruzione di una villa bifamiliare su un lotto di terreno, certificato dal comune di Civitavecchia come “Zona di ampliamento e ristrutturazione edilizia semiestensiva (tipo C)”, nella certezza che, oltre a realizzare il sogno di una vita  avrebbe ricevuto non solo il plauso del Comune, per via dell’elevata cifra in oneri e contribuiti che avrebbe incassato, ma avrebbe dato anche un po’ di ossigeno a qualche ditta locale operante nel settore dell’edilizia che sta affrontando una crisi senza precedenti (per inciso, la ditta prescelta per effettuare i lavori sta licenziando parte del personale).

È da precisare che l’area interessata non è gravata da alcun vincolo in quanto è compresa all’interno del Piano di Lottizzazione della Soc. Coop. San Gordiano e quindi è parte di un piano particolareggiato totalmente completato, ad eccezione del lotto oggetto di intervento. E’ da precisare, altresì, che il progetto presentato è conforme agli strumenti urbanistici approvati e adottati e ai regolamenti edilizi vigenti, di conseguenza era lecito sperare, in tempi brevi, in un rilascio del permesso a costruire.

Nonostante i tempi previsti dal DPR 380/2001, che prevedono sessanta giorni per la conclusione dell’iter,  la prima lettera  ufficiale da parte dell’Ufficio Urbanistico è arrivata solo il 24 novembre 2015, cioè dopo quindici mesi, quando il Dirigente del Servizio osservava la necessità di acquisire ulteriore documentazione a integrazione di quanto fornito in sede di richiesta di permesso.

Si è a conoscenza, tuttavia, che nel frattempo e nei tempi previsti il Responsabile del Procedimento aveva terminato l’istruttoria e la pratica era stata posta in firma al Dirigente senza alcun impedimento al rilascio del permesso.

Dopo aver fornito quanto richiesto, finalmente il 22 gennaio 2016, dopo quindici mesi dall’inizio dell’iter, il procedimento arrivava per la seconda volta, sempre con esito favorevole da parte del Responsabile del Procedimento, sul tavolo del Dirigente per la firma.

Da allora sono trascorsi altri due mesi e mezzo senza risposta. L’unica cosa che è emersa, a seguito di un incontro tra chi scrive e il Dirigente, nonché tra il progettista e lo stesso Dirigente, è la perplessità che quest’ultimo manifestava da oltre un anno ad assumersi la responsabilità di una firma, anche di diniego (il che darebbe ovviamente il via ad un immediato ricorso al TAR) accampando, solo a voce e mai per iscritto, ragioni sempre diverse e molto vaghe.

Si obietterà che in mancanza di risposta entro i termini previsti esiste lo strumento del “silenzio assenso”. E’ chiaro, però, che quando traspare chiaramente la ritrosia a concedere il permesso, e quando a voce viene preannunciato un diniego, solo un incosciente inizia a costruire avvalendosi di detto strumento correndo, di conseguenza, il rischio che i lavori possono essere fermati in  qualsiasi momento tramutando, di fatto, il “silenzio assenso” in una sorta di spada di Damocle sul cittadino che se ne avvale.

Alla luce di quanto sopra esposto e del fatto che, nel caso specifico, l’Ufficio Urbanistico non ha fornito dopo un anno mezzo una risposta che avrebbe dovuto dare entro sessanta giorni,  è lecito porsi alcune domande:

cosa intende l’assessore Pantanelli quando parla di 820 pratiche evase nel 2015, vale a dire due pratiche e mezza al giorno compresi i festivi? Forse per pratiche evase intende il numero di persone ricevute nei giorni in cui l’Ufficio Urbanistico è aperto al pubblico? Se è così, a favore del sottoscritto sono state evase almeno una ventina di pratiche. In ogni caso l’assessore Pantanelli e il Dirigente dovrebbero mettersi d’accordo sui numeri forniti dal momento che il primo parla di 820 pratiche evase nel 2015 mentre il secondo, nel corso di un dei tanti colloqui, ha parlato di 83 pratiche evase dal suo insediamento;

le pare normale, così è sembrato intendere dalle dichiarazioni dell’assessore, che, siccome esistono molti appartamenti invenduti, non vengano rilasciati nuovi permessi in quanto  l’attività edilizia residenziale dei costruttori di palazzine è ritenuta fuori epoca,  negando a chi è proprietario di un terreno edificabile di costruirvi la propria casa?

cosa aspetta il Sindaco, anziché aumentare le tasse, a richiamare un Dirigente che non riconosce il lavoro svolto dal personale dell’Ufficio che dirige, seppure “con esperienza decennale”, come sottolineato dall’assessore Pantanelli, e non porta introiti nelle casse comunali,? Non dovrebbe il sindaco pretendere che le richieste di permesso si tramutino in cantieri aperti, rilanciando un settore in grave crisi, anziché finire davanti al Tar e causando un appesantimento per l’Ufficio Urbanistico?
Nella speranza che voglia trovare un pò di spazio nel suo giornale La saluto cordialmente e la autorizzo a fornire i miei dati a chiunque si trovi nelle stesse condizioni e voglia valutare insieme la possibilità di effettuare una pacifica protesta.

Lettera firmata