Certificati bianchi, è il momento di fare il ‘‘tagliando’’
Energia e ambiente
19 Aprile 2016
Certificati bianchi, è il momento di fare il ‘‘tagliando’’

Per i certificati bianchi, o “titoli di efficienza energetica” (Tee) è arrivato il momento di fare il ‘tagliando’. Perché se lo strumento funziona e incassa risultati importanti nell’efficienza energetica, «come tutti gli strumenti articolati hanno bisogno di tanto in tanto di interventi di sistemazione e aggiustamento», spiega Dario Di Santo, direttore Fire, la Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia che all’argomento ha dedicato la conferenza annuale. «In questo momento c’è una fase di trasformazione indotta dall’ultima modifica legislativa di fine 2012 e che sta producendo i suoi effetti adesso – continua Di Santo – Sono attese nuove linee guida che usciranno nel corso dell’anno e che andranno a impattare sullo schema. Importante che gli stakeholder istituzionali e quelli che rappresentano gli interessi degli operatori si incontrino, si confrontino per trovare soluzioni». Linee guida che, come annunciato da Mauro Mallone, dirigente della Divisione efficienza energetica presso il ministero dello Sviluppo economico, dovrebbero uscire entro l’estate. I principi base si baseranno sul miglioramento, tenendo conto del parere della Commissione Industria del Senato e delle numerose osservazioni ricevute a seguito della consultazione pubblica. Ancora suscettibili di modifiche, le linee contengono gli obiettivi 2017-2020 e in particolare la lista della tipologia di interventi che possono beneficiare dei certificati bianchi che verrà aggiornata annualmente “con tempi rapidi”. Fra le novità, per stimolare la realizzazione di interventi, per le Pmi che presenteranno un progetto di efficienza energetica al Gse corredato da diagnosi energetica sarà previsto uno sconto rispetto alla tariffa che l’impresa deve versare per la valutazione del progetto. “Nonostante gli errori che inevitabilmente possono esserci, è necessario ora essere costruttivi, continuiamo a pensare che si può migliorare e considerarlo un meccanismo di mercato efficace per promuovere l’efficienza energetica”, sottolinea Mallone. Ma cosa sono i certificati bianchi? Si tratta di titoli negoziabili che certificano i risparmi energetici grazie a interventi di efficienza. Sistema introdotto in Italia dai decreti ministeriali del 20 luglio 2004, prevede che i distributori di energia elettrica e di gas naturale raggiungano ogni anno obiettivi di risparmio energetico espressi in Tep (tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate). Un certificato equivale al risparmio di una tonnellata equivalente di petrolio. Grazie allo schema, dal 2006 a oggi si sono registrati risparmi cumulati di circa 22 Mtep, ma ci sono anche elementi negativi: risparmi che diminuiscono, aumento dei costi per tep risparmiati, regole sull’addizionalità migliorabili. Punta sulla trasparenza il Gse, sul cui sito è disponibile il contatore dei Tee con esiti, tempistiche di chiusura delle istruttorie e valutazione delle richieste. «Altro elemento di miglioramento – spiega Antonio Negri, direttore Efficienza ed Energia termica del Gse – il confronto su addizionalità e baseline su cui stiamo approntando degli incontri con le associazioni».