di FRANCESCO BALDINI
CIVITAVECCHIA – Civitavecchia dice no all’ossidatore termico e lo fa scendendo in piazza. Presentata ufficialmente, da alcuni degli organizzatori, la manifestazione che partirà sabato alle 9,30 dal piazzale del tribunale. «Siamo soddisfatti – ha dichiarato Ismaele De Crescenzo – non ci aspettavano tutta questa adesione, è una battaglia unitaria e c’è molto ottimismo perché i cittadini e le istituzioni sono uniti. Vogliamo che sia una manifestazione gioiosa, popolare e colorata. Ci saranno solo le bandiere del comitato». Una battaglia che trascende gli schieramenti politici, fatta per i cittadini da altri cittadini preoccupati da questa nuova servitù che rischia di intrappolare Civitavecchia per molti anni. «È stata proprio la gente ad interessarsi al problema e sta continuando a sostenerci – ha detto Fabio Marucci – sono tante le persone che vogliono partecipare tra cui anche molti studenti, è un problema collettivo – ha spiegato – il nostro è un invito a partecipare in massa evitando polemiche e strumentalizzazioni. Ci rivolgiamo anche ai politici, ora vogliamo vedere i Sindaci e la politica nel concreto con quali atti si impegneranno nel dire no». Un no categorico all’inceneritore di armi chimiche: «È importante – ha sottolineato Emiliano Stefanini – che ci sia una presa di coscienza della società civile sulla pericolosità dell’inceneritore. Ci aspettiamo che il Ministero cambi atteggiamento dopo sabato. Siamo iscritti all’Atlante nazionale dei conflitti ambientali e persino i media nazionali si stanno interessando a noi». Bruna Luce ha voluto evidenziare un concetto importante: «Bisogna capire che insieme si può: capovolgiamo le decisione. Cambiare rotta per la nostra generazione e per quelle future non è impossibile».

