di TONI MORETTI
CERVETERI – Come si sa, l’idea di dotare il paese di un’area artigianale che possa razionalizzare le attività produttive locali nella produzione e nella logistica era in piedi da tanto. Le difficoltà che si sono negli anni incontrate derivavano da un rimasuglio di feudo da sistemare e portare a valorizzazione con mille tentativi di collocarci, all’interno di un parco tematico inserito nei patti territoriali organici anche al comune di Civitavecchia, un centro commerciale che con l’andar del tempo, vista la rinuncia di altri operatori a sviluppare altre attività, con integrazioni e correzioni del progetto, in corso d’opera aveva assunto dimensioni e caratteristiche tanto diverse dall’originale che lo ha reso impraticabile e nonostante tutte le vie tentate ha consentito all’amministrazione attuale di bocciarlo. Qualcuno potrebbe obiettare su cosa c’entra l’aver citato il centro commerciale da costruire sull’area Beca, e l’area Artigianale. Centra dal momento che anche l’area artigianale, revocata da questa amministrazione nel suo progetto originale, in quella che sarà la nuova proposta che sarà presentata al consiglio comunale per l’approvazione entro la metà di agosto, sono state apportate modifiche che prevedono che una parte dell’area sia interessata da insediamenti commerciali, di natura diversa da ciò che ipotizzava l’altro, ma sempre commerciali, tanto che qualcuno dice con un po’ di veleno di contorno, che un progetto pressochè identico nella sostanza, è stato trasportato da una parte all’altra della via Fontana Morella. Centra perché la valutazione politica che si vorrà darne è quella di aver “offeso” gli interessi di un gruppo limitatissimo di persone per allargarlo ad un altro gruppo più vasto di cittadini attraverso la valorizzazione di piccoli appezzamenti, quelli appunto dove sorgerà l’area Artigianale. Il progetto originale dell’area artigianale è stato revocato poiché, affidato in convenzione alla Federlazio, questa si ritirò adducendo di non essere più in grado di sopportare il costo economico dell’operazione dal momento che avendo opzionato già i terreni per trenta richieste di capannoni sui sessanta previsti ci sono stati venticinque recessi che hanno portato a cinque le domande.
«L’area Artigianale, dice il sindaco Pascucci,- sono quaranta anni che se ne parla a Cerveteri e nessuno la ha mai realizzata. Noi stiamo predisponendo l’atto che farà partire i lavori entro un anno e mezzo. C’è da dire poi che sono state fatte delle scelte: La prima è stata quella di destinare i 2/3 dell’area ad una attività diversa da quella artigianale. La differenza sul progetto targato Ciogli è che comunque i due terzi dell’area era a mercato libero e l’altro terzo, quello destinato agli artigiani era gestito da Federlazio che comprava i terreni, costruiva i capannoni e poi li rivendeva agli artigiani. Oggi, la società che svilupperà il progetto, compra i terreni e quel terzo, otto ettari destinato agli artigiani li conferisce al comune che farà un bando a cui gli stessi potranno partecipare e chi lo vincerà stabilirà col comune una convenzione di novantanove anni e sull’area acquisita potrà costruire egli stesso nel miglior modo per l’attività che vorrà svolgerci. Quindi si passa da un’operazione speculativa ad un’area artigianale pubblica. Nei restanti sedici ettari, dove mi sembra doveroso precisare che si inseriscono servizi commerciali si ma anche culturali e turistici, c’è da dire che la cubatura complessiva che verrà realizzata è di per se inferiore a quella che era prevista nel progetto Federlazio. Se avessimo fatto l’area artigianale Federlazio e il centro commerciale Beca ci sarebbe stata una sommatoria dei metri cubi dell’uno e dell’altro con un consumo di suolo nettamente superiore. Tra l’altro, quei sedici ettari che ripeto è commerciale turistica e di servizi, diventerà la prima area urbanistica a Cerveteri dove si potrà costruire un albergo. In ultimo c’è da dire che il centro commerciale Beca sarebbe stato sul modello di Parco Leonardo, tanti piccoli negozi che avrebbero fatto concorrenza ai piccoli negozi della città ma sarebbe stato anche e sopratutto una sorte di cavallo di troia che avrebbe aperto la strada ad altre costruzioni, un’altra città. Gli insediamenti commerciali previsti nell’area artigianale sono solo 11 che saranno o medi o di grande distribuzione».
I vecchi progetti, sia quello dell’area artigianale che Beca non prevedevano opere compensative se non di poco conto. L’attuale prevede circa trenta milioni di euro di infrastrutture (svincolo autostradale, rotonda e viabilità complanare sulla Fontana morella più altre opere che il comune chiederà di realizzare.
«La mia opinione – conclude Pascucci – è che da due cose brutte si realizzerà una cosa bella, utile, pubblica che rispetta le esigenze del territorio e dei cittadini».


