CERVETERI – Ormai siamo già in campagna elettorale ed ogni motivo è buono per chi si trova ad esercitare un ruolo di opposizione per screditare l’operato di chi governa. Diventa anche legittimo quando si rileva una inettidune o una manchevolezza, confusa che sia a mo’ di furbata ma quando si tratta di cosa palesemente in malafede strumentalizzata per indurre all’errore e creare sospetti ingiustificati o addirittura nocivi alla risoluzione di una problematica ostacolandone il corso, allora corre l’obbligo di ripristinare la verità senza correre il rischio di assumere atteggiamenti di parte e senza alimentare il sospetto che in certe prese di posizione possa esserci un conflitto di interesse dovuto ad attività parallele. Così, come il consigliere comunale Luciano Ridolfi pone la questione della “convenzione “ che il comune ha fatto con Italgas per l’abbattimento dei costi di allaccio, appare come un comune “mediatore” con un “sensale” Comitato di zona che ostacolerebbe e condizionerebbe con il suo peso la volontà e la libertà del cittadino a rivolgersi al libero mercato. Infatti Ridolfi dice: «E come già messo in evidenza, entra in scena a questo punto il Comitato di zona che di fatto subentrato al Comune nei rapporti fra cittadini e Italgas, in quanto è proprio al Comitato Aurelio che è spettato in esclusiva il ruolo di intermediario fra utenti e gestore con la raccolta firme in calce alle domande di sconto che via via le famiglie vanno presentando. Perché i cittadini che sono i veri contraenti non hanno la possibilità di agire legalmente in via autonoma? Il Comune avrebbe dovuto limitarsi ad aprire una Convenzione, mentre invece invia lettere a doppia firma Pascucci-Zito a tutti i residenti, per indurli a ricorrere al Comitato di Zona. E questo è grave».
C’è da far notare, che il comune non ha stipulato nessuna convenzione con l’Italgas, fatto che l’azienda non poteva accettare probabilmente perchè avrebbe creato un precedente discriminante con altri cittadini e paesi ove gestisce lo stesso servizio.
A titolo risarcitorio per i disagi subiti, per il ritardo dovuto al riposizionamento di un tratto di rete da adeguare agli standard, ha proposto una promozione esclusivamente per coloro che fanno riferimento a quel tratto, di uno sconto per il costo di allaccio del 50%, a condizione che il numero delle richieste sia di 500 utenti entro un certo tempo. Come dire che un pacco di riso costa un euro e se ne compri 10 entro martedì paghi 50 centesimi.
Una operazione commerciale, niente di più. E’ chiaro che il riso va comprato in sede, perchè quel prezzo non prevede costi aggiuntivi di mediazione. Una società che vende gas riceve una royalty anche sulla richiesta di allaccio e questo non era possibile. Il comune aiuta attraverso il comitato di zona a raggiungere l’obiettivo prefissato per ottenere lo sconto promozionale. Provi Ridolfi che il comitato o qualcuno per lui abbia profitto per ciò. Se non lo prova, rimane soltanto un comune che ha ottenuto una promozione e aiuta i cittadini a risparmiare la metà sui costi di allaccio del gas. Poi circa il comitato di zona che usa arbitrariamente spazi comunali, questo è un altro discorso che si risolve in altra sede.
To. Mo.


