S. MARINELLA – Sarà possibile firmare la proposta di legge sull’indennità di maternità anche al Comune di Santa Marinella. I cittadini che vorranno aderire a questo importante sostegno economico per le madri in stato di difficoltà finanziarie, possono presentarsi presso l’ufficio elettorale del Comune a Lungomare Marconi muniti di un documento di riconoscimento, nei giorni di apertura al pubblico. A chiedere l’approdo in Parlamento dell’importante iniziativa riservata alle madri che svolgono in proprio lavoro in ambito familiare, è stato il presidente del movimento Il Popolo della Famiglia Mario Adinolfi, che ha indetto una raccolta di adesioni necessarie per portare alle due camere l’istituzione dell’indennità di maternità per le madri lavoratrici nell’esclusivo ambito familiare. Tra i promotori dell’iniziativa,0 figura anche il coordinatore nazionale del movimento Nicola Di Matteo. Il testo normativo, già depositato, prevede per le beneficiarie l’erogazione di un reddito pari a dodicimila euro annui netti privi di carichi fiscali o previdenziali. In base alla proposta di legge, la mamma otterrebbe l’indennità di maternità per i primi otto anni di vita del figlio. La richiesta va avanzata presso il Comune di residenza entro quindici giorni dalla nascita o dalla sentenza di adozione che riconosce una maternità adottiva. In caso di assunzione di impegni lavorativi esterni alla cura familiare, l’indennità di maternità si interromperebbe. La durata di otto anni ripartirebbe alla nascita di ogni figlio. Alla nascita del quarto figlio, l’indennità diventerebbe vitalizia, così come in caso di nascita di figlio disabile. “Il crollo della natalità è una vera e propria emergenza a cui porre rimedio – si legge in una nota del Movimento – le conseguenze di un saldo nati-morti costantemente negativo sono devastanti e stanno minando l’intero sistema sociale. Il Popolo della Famiglia risponde a questa crisi demografica mettendo al centro la cultura della vita, attraverso la valorizzazione della donna madre finalmente libera di poter vivere il proprio essere donna in autonomia senza vedere mortificata la propria maternità”.


