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    Porto
    14 Maggio 2020
    Dl Rilancio: il Governo dimentica Civitavecchia

    CIVITAVECCHIA – Altro che fiducia. Gli appelli, forse tardivi in alcuni casi, sono caduti nel vuoto. Almeno stando alla lettura dell’articolo 202 del “decreto rilancio” relativo alle disposizioni in materia di lavoro portuale e di trasporti marittimi. Nessun accenno a Civitavecchia, alla sua situazione e alla necessità di un intervento mirato per non farlo morire. Perché nei giorni scorsi gli interventi bipartisan sono stati diretti tutti affinché dal Governo arrivasse una mano concreta allo scalo cittadino, colpito in modo duro dall’emergenza legata al covid-19, con il blocco totale delle crociere, settore che rappresenta il traffico chiave su cui si base l’economia del porto di Civitavecchia. Lo stesso presidente dell’Adsp Francesco Maria di Majo, nei giorni, durante l’audizione in regione, aveva parlato di “una perdita prevista nel bilancio 2020 di circa 19,8 milioni, una riduzione superiore al 50 per cento delle nostre entrate”.Nel decreto varato ieri dal Consiglio dei Ministri, si legge come ” in considerazione del calo dei traffici nei porti italiani derivanti dall’emergenza Covid 19, le Adsp e l’Autorità di Gioia Tauro compatibilmente con le loro disponibilità di bilancio”, possono attuare una serie di iniziative. Ma è proprio la disponibilità di bilancio che manca a Molo Vespucci. Le alternative ora sono due. Quella che il Governo abbia deciso e che quindi questa è l’unica strada percorribile, ma di certo non per l’Adsp del Mar Tirreno centro settenrionale. Un dl Rilancio che, comunque, raccoglie la delusione del mondo marittimo, come è emerso ieri dalle diverse dichiarazioni di Ancip (l’associazione che raggiuppa le Compagnie portuali), Confitarma, Assarmatori. L’altra possibilità, quella in cui ancora si spera, è che si segua la strada di un decreto ad hoc – come aveva fatto intendere le scorse settimane il ministro delle Infrastrutture e trasporti Paola De Micheli – proprio per quelle realtà, Civitavecchia in primis, colpite duramente dall’emergenza coronavirus.

    I COMMENTI:  

    IL VICESINDACO MASSIMILIANO GRASSO – Non si può che esprimere profonda delusione e preoccupazione per lo schiaffo dato a tutta la portualità italiana ed in particolare a Civitavecchia con questo decreto Rilancio. Si tratta di un provvedimento, annunciato in pompa magna dal Ministro e seguito da interventi di esponenti a tutti i livelli istituzionali del Governo Pd-M5S-Iv, che riserva appena 6 milioni di euro da dividersi tra 15 Autorità di Sistema, e non contiene alcuna misura specifica per Civitavecchia, il porto leader delle crociere, azzerate per tutto l’anno, ed il territorio, colpito in maniera pesantissima dall’emergenza. Solo proclami finora, a cui non sono seguiti fatti concreti. Una mancanza che a dispetto degli annunci romani e delle dichiarazioni del presidente dell’Adsp Di Majo, “fiducioso” rispetto alle rassicurazione dei politici locali e non solo del centrosinistra, denota chiaramente un gravissimo segnale alla città e a tutto il comparto del turismo. Solo parole al vento, dal Governo, così come dalla Regione. Dal Decreto Civitavecchia si è passati a decretare, di fatto, il default di un intero sistema portuale, con la concreta prospettiva, di conseguenza, di coinvolgere tutto il territorio.

    IL PRESIDENTE DELL’ADSP FRANCESCO MARIA DI MAJO –  “Nell’au­spicio che in sede di conversione del de­creto legge il fondo istituito all’art. 202, par. 7 del Decr­eto Rilancio possa essere elevato, rit­engo positivo che il Governo abbia costi­tuito, accogliendo le istanze giunte sop­rattutto da Civitave­cchia, un siffatto fondo in favore di qu­elle AdSP che si tro­vano nell’impossibil­ità, non avendo avan­zi di amministrazione disponibili, di far fronte agli inte­rventi previsti in favore delle società concessionarie di ar­ee demaniali e delle imprese portuali no­nché delle Compagnie Portuali. La criticità che sta vivendo il porto di Civitavecchia è sta­ta, comunque, ben ra­ppresentata alla Min­istra delle Infrastr­utture e dei Traspor­ti, Paola De Micheli e sono fiducioso che il Governo adott­erà ulteriori interv­enti per i porti mag­giormente colpiti da­lla crisi. Continuerò, pertanto, a rappresentare al Governo e alla Regi­one la necessità di ottenere contributi aggiuntivi a favore del porto di Civitav­ecchia, insistendo sulla specificità della crisi che sta vivendo il nostro sca­lo”. E’ quanto dichiara il Presidente dell’Au­torità di Sistema Po­rtuale del Mar Tirre­no Centro Settentrio­nale, Francesco Maria di Majo all’indoma­ni del cosiddetto De­creto Rilancio var­ato dal Governo.

    PD – “Riteniamo importante l’istituzione di un fondo ad hoc di 6 milioni di euro per le Autorità Portuali in difficoltà. Un risultato che, seppur non ancora sufficiente, è frutto di un’interlocuzione che dura da giorni tra il PD di Civitavecchia ed i livelli superiori del Partito. In tal senso ringraziamo il Sottosegretario Margiotta, il Senatore Astorre, l’On Mancini e l’On Serracchiani, il responsabile del settore Porti del PD nazionale Simiani ed il responsabile del forum trasporti del PD regionale Lamparelli, oltre ai consiglieri regionali Califano, De Paolis, Mattia, Minnucci e Patanè.  L’ascolto del territorio, in questa fase, è stato solo un primo passo che sarà vanificato se, in sede di lavoro  parlamentare, non sarà più che ampliata la somma messa a disposizione dal Governo. Dobbiamo fare e faremo di più. Il PD di Civitavecchia si è già messo al lavoro per riprendere la trattativa e presentare delle modifiche, all’attenzione dei membri del Governo, del Parlamento, della Regione e dei livelli superiori del Partito, da trasformare in emendamenti per la conversione in legge del Decreto”.

    BATTILOCCHIO, DURIGON, SILVESTRONI – “Esprimiamo profonda delusione per questo decreto Rilancio che non contiene alcuna misura specifica per  Civitavecchia, il suo sistema portuale ed il territorio, colpito in maniera pesantissima dall’emergenza. Solo proclami finora,a cui non sono seguiti fatti e numeri. Il Rilancio, leggendo questo decreto, sta solo nel titolo. Ci batteremo da subito in Parlamento , con azione sinergica, per incalzare il Governo con proposte specifiche e per provare a migliorare il provvedimento , raccogliendo il grido d’allarme dell’Amministrazione Comunale ,di imprese portuali ed operatori, totalmente dimenticati dall’Esecutivo. Per ora, il nulla. Troppe parole in queste settimane, urgono fatti concreti e risposte immediate” hanno dichiarato in una nota congiunta i coordinatori provinciali Alessandro Battilocchio( Forza Italia), Claudio Durigon (Lega) e Marco Silvestroni (Fdi).

    ANTONIO GIAMMUSSO, COORDINATORE LEGA CIVITAVECCHIA – “A quanto pare il “Governo amico” del presidente dell’Autorità portuale, Francesco Maria Di Maio, così tanto amico non è. Non lo è del Presidente e non lo è soprattutto della città di Civitavecchia. Dall’ennesimo Dcpm del Governo conte Bis a trazione Pd-M5S-IV-Leu, quindi la crema della sinistra italiana che dovrebbe fare, a parole almeno, l’interesse dei lavoratori e della società civile, quello che esce fuori è il nulla cosmico. Altro che rilancio, questo è il Decreto Affossamento della portualità civitavecchiese e con essa di tutti gli altri porti italiani. Un vuoto pneumatico vero e proprio. Lo stanziamento per il più grande porto italiano, il secondo nel Mediterraneo ed il sesto ne mondo per quanto riguarda il crocierismo è pari a zero. Nessun riconoscimento ad hoc, quindi, come paventava soltanto ieri il Presidente dell’Autorità Portuale. Una mancanza che denota chiaramente un gravissimo segnale alla città e a tutto il comparto del turismo al quale è stato destinato un contributo ridicolo fatto di briciole quando questo, oltre a tutti gli altri settori, sarebbe un comparto produttivo da salvaguardare e sovvenzionare per un vero rilanci dell’economia italiana. Del resto è noto a tutti che il Turismo è una delle maggiori entrate economiche nazionali. Che fine hanno fatto le rassicurazioni di tutti gli esponenti della maggioranza governativa alcuni dei quali provenienti da questa città e territorio? Ancora parole al vento come ormai questo Governo, e questa Regione, ci hanno abituati. Niente di niente. Parole al vento anche quelle che volevano il raddoppio del fondo perequativo derivante dall’introito dell’1% dell’IVA sulle merci importate che sarebbe dovuto passare al 2%. Il che avrebbe fornito il doppio della redistribuzione del fondo ai porti nazionali. Cosa pensano che possano fare con 6 milioni di euro da dividere per 15 porti  ? Civitavecchia beneficerà solo di qualche centinaia di mila euro , per evitare che il porto finisca in disavanzo finanziario ha necessità di un fondo ad hoc di 15 milioni oltre ad avere la possibilità di convertire il Fondo 18bis e il Fondo perequativo in spesa corrente altrimenti lo Scalo e di conseguenza la città si troverà con altri 500 disoccupati. Siamo quindi di fronte all’ennesimo schiaffo a Civitavecchia, ai lavoratori portuali, ai commercianti e a tutto l’indotto territoriale. Se questo è il Decreto Rilanci partorito dalla sinistra allora è un rilancio sì ma verso il baratro. La Lega, supportata dai suoi rappresentanti nazionali, in fase di conversione del Decreto, non permetterà tutto questo e si batterà affinché vengano stanziati i finanziamenti necessari a scongiurare una catastrofe economica e sociale che vada a sommarsi al dramma causato dalla Pandemia di Coronavirus e dal lockdown”