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    Energia e ambiente
    23 Giugno 2020
    Si investa tutto sulle rinnovabili, altro che velocizzare le procedure autorizzative
    TVN, chiaro No di Potere al Popolo ad una centrale turbogas

    CIVITAVECCHIA – Presso la commissione infrastrutture della Regione si è svolta ieri un’importante audizione sul piano energetico del Lazio, nell’ambito della quale il rappresentante di Enel ha chiesto di accelerare gli iter autorizzativi per sostituire, entro il 2025, gli impianti a carbone esistenti sul territorio con una nuova centrale turbogas.

    “Mentre il mondo prova a virare verso quelle energie rinnovabili che sono in grado di garantire efficienza, tutela ambientale e posti di lavoro, – rimarcano da Potere al Popolo contrario al progetto – per Civitavecchia il futuro sembra invece essere quello di un progetto che utilizzerà un nuovo combustibile fossile inquinante per una potenza complessiva massima fino a 1600 megawatt. Oltre al danno, per Civitavecchia rischia di esserci pure la beffa. Come già più volte denunciato da noi, dai sindacati e dai comitati ambintalisti, una nuova centrale a gas non solo brucerebbe un combustibile inquinante dannoso per la salute e per il clima, ma non sarebbe in grado neanche di garantire posti di lavoro e qui, la triste vicenda di TVS, dovrebbe averci insegnato qualcosa.

    In poche parole, con questo brutto progetto Civitavecchia rimarrebbe ancorata all’anacronistica e velenosa combustione fossile senza neanche una garanzia per i lavoratori i quali, dopo la chiusura dei cantieri per la costruzione del nuovo impianto, resterebbero con un pugno di mosche in mano. A tutto questo, nonostante la costruzione di una nuova centrale ci verrà spacciata come un passaggio fondamentale per la svolta ecologica del nostro Paese, dobbiamo opporci con forza e consapevolezza. Dopo più di 60 anni di massacro ambientale, dopo aver contato migliaia di morti per malattie oncologiche, dopo aver ospitato alcuni dei siti più destabilizzanti per il clima e la biodiversità, è ora di voltare pagina. A noi non importa se in Italia le multinazionali del fossile cercano di aumentare i fatturati attraverso il capacity market, non ci interessa dei dividendi e delle rassicurazioni manageriali ai grandi azionisti. A noi interessa che il futuro della nostra comunità, del nostro Paese e dell’intero pianeta non sia più incatenato alle logiche senza scrupoli del profitto. Si investa tutto sulle rinnovabili, si blocchino i finanziamenti pubblici ai combustibili fossili, si vieti la costruzione di nuove centrali, si proceda alla bonifica dei territori inquinati, si garantiscano lavoro e salute a tutti e tutte. Altro che velocizzare le procedure autorizzative”.