Covid, scoperto un nuovo caso in Pronto soccorso
Cronaca, Sanità
3 Luglio 2020
I test in ingresso all’ospedale San Paolo hanno permesso di individuare una donna asintomatica
Covid, scoperto un nuovo caso in Pronto soccorso
Sui due guariti positivi Ursino (Asl Roma 4): "Si tratta di residui del virus"

Scovato un nuovo caso di covid19 grazie ai controlli all’Ospedale San Paolo. La Regione Lazio ha comunicato, infatti, un nuovo caso positivo riscontrato nel territorio della Asl Roma 4. Si tratta di una donna di Cerveteri, paziente del Pronto soccorso del nosocomio cittadino. La ragazza si era recata in ospedale per un malore non correlato ai sintomi da covid19. Come su ogni paziente in ingresso è stato effettuato il tampone che è risultato positivo, la donna è stata quindi isolata. Inoltre, sempre a Civitavecchia, due casi guariti che sono stati sottoposti nuovamente a tampone presentano una bassa positività. Il totale di casi in città risale quindi a cinque. Un fenomeno che sembrerebbe raro eppure, come ha spiegato il responsabile del Dipartimento di prevenzione aziendale Simona Ursino, «sta succedendo in tutte le Asl romane. Quando su pazienti dichiarati positivi per una serie di motivi viene ripetuto il tampone risulta, con sempre maggiore frequenza, una positività per un gene particolare chiamato “N”. Questo non vuol dire che si devono considerare però ripositivizzati. In genere si tratta di pazienti asintomatici e dai controlli successivi i tamponi in genere non risultano mai positivi su tutti e tre i geni». Si tratta di una sorta di residuo, «materiale virale – ha continuato Ursino – che viene eliminato dall’organismo nelle settimane successive». Casi comunque interessanti dal punto di vista accademico perché comunque «è un virus – ha dichiarato il responsabile del Dipartimento di prevenzione della Asl Roma 4 – che stiamo ancora studiando. Siamo in contatto con lo Spallanzani – ha sottolineato – che ci ha proposto di studiare il perché di questo fenomeno». Secondo Ursino non ci sarebbe quindi da preoccuparsi anche se i due casi sono stati sommati ai tre già presenti nella lista di Civitavecchia. Per quanto riguarda invece il caso della ragazza di Cerveteri trovata positiva al covid in ingresso al Pronto soccorso, come spiegato anche dal responsabile Dea nei giorni scorsi, è la dimostrazione che la rete di prevenzione ospedaliera funziona ed è quindi normale che vengano riscontrate delle positività. Anche in questi casi entra in gioco il Dipartimento di prevenzione che si attiva immediatamente con le indagini epidemiologiche del caso. «Di solito – ha continuato Ursino – dai controlli successivi non riscontriamo niente in ambito familiare». Insomma la macchina di prevenzione e controllo messa in moto e rodata in questi mesi dalla Asl Roma 4 sembra continua a funzionare bene, anche in vista di un possibile ritorno del virus in autunno. Perché se da un lato ci sono le esigenze quotidiane come tamponi e test, dall’altro c’è lo studio di un virus che fino a poco tempo fa era completamente sconosciuto. «Dall inizio dell’epidemia – spiegano dalla Asl Roma 4 riferendosi al dato territoriale complessivo – sono guarite 731 persone e sono stati effettuati 14.631 tamponi. Al personale sanitario della intera Asl è stata effettuata la percentuale delle 88,00 % di tamponi sul totale del personale sanitario». Intanto l’assessore alla Sanità regionale Alessio D’Amato rende noto che proseguono le attività dei test di sieroprevalenza a tutti gli operatori sanitari e le Forze dell’ordine.