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    Cronaca, Energia e ambiente, Salute
    4 Luglio 2020
    Termovalorizzatore: Mocci: «Un impianto potenziale produttore di rifiuti pericolosi»
    Il dottore spiega tutte le criticità legate al progetto della A2A

    ALLUMIERE – Dalla collina il no forte e fermo del medico Mauro Mocci al progetto dell’Impianto di Recupero Energetico in località Pian D’Organo a Tarquinia proposto da A2A Ambiente. “Nella Relazione Tecnica Descrittiva del Progetto Definitivo si legge nelle pag. 53/121: “La combustione dei rifiuti genera le seguenti tipologie e quantità (stimate) di ceneri pesanti e ceneri: le ceneri pesanti scaricate dalla griglia di combustione cadranno in un estrattore a umido del tipo a gondola e poi saranno trasferite all’adiacente sezione di stoccaggio e trattamento (deferrizzazione, stoccaggio ed eventuale maturazione con carbonatazione). Le ceneri pesanti prodotte dalla combustione di rifiuti sono classificate come rifiuto speciale non pericoloso e non presenteranno un tenore di incombusti totali, espressi come Toc, superiore al 3% in peso, o una perdita per ignizione (LOI) superiore al 5% in peso sul secco Le ceneri pesanti saranno inviate a destino senza subire alcun trattamento preliminare, se non la deferrizzazione e stoccaggio con eventuale maturazione con carbonatazione. Altri codici in uscita saranno: 190102 Rifiuti ferrosi/metalli estratti da ceneri pesanti le ceneri pesanti (semplicemente deferrizzate) saranno inviate ad impianti esterni per il recupero o lo smaltimento. Il codice EER corrispondente sarà ERR 190112/190111. Il quantitativo annuo stimato di ceneri pesanti prodotte è pari a circa 122.000 ton/anno con un contenuto di acqua stimato al 25%. Ceneri leggere: il quantitativo stimato complessivo delle ceneri di caldaia e dei filtri a maniche è valutato in circa 40.000 t/anno. Tali ceneri, non trattate in impianto, vengono inviate a impianti di recupero e/o smaltimento esterni, con i ERR di seguito indicati: Ceneri di caldaia e Polveri da filtri a maniche: ERR 190105*, 190107” mentre a pag. 54/121 si legge: “Successivamente le ceneri pesanti possono essere inviate a recupero (es. in cementeria/impianti di betonaggio o per la copertura di discariche esaurite) o, in subordine, a smaltimento”. Tutto questo però non corrisponde a verità perché di fatto, dal 5 Luglio del 1918 è scattata in tutta l’Unione Europea l’applicazione del Regolamento UE 2017/997 del Consiglio dell’8 giugno 2017, che modifica l’allegato III della direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda la caratteristica di pericolo HP 14 ”Ecotossico”, porta a classificare come rifiuti “pericolosi” , buona parte delle ceneri pesanti e scorie degli inceneritori. L’affermazione del proponente secondo cui le ceneri pesanti prodotte dalla combustione dei rifiuti sono classificate come rifiuto speciale non pericoloso non risponde a verità, in quanto questo impianto di incenerimento di rifiuti urbani, diventerà invece, se mai dovesse essere realizzato, un potenziale produttore di rifiuti pericolosi”. Il dottor Mauro Mocci ha fatto poi rilevare che: “la mancanza di impianti sul territorio nazionale per il recupero di ceneri e scorie pericolose e la scarsezza di discariche autorizzate per i rifiuti pericolosi sul territorio nazionale ha destabilizzato il mercato alzandone in maniera significativa i prezzi”. Trattare un rifiuto “pericoloso” costa di più, e questo potrebbe rendere economicamente meno interessante per i proponenti, la realizzazione di tali impianti”.