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    Sanità
    11 Luglio 2020
    Appalti sanità Lazio, 13 luglio assemblea pubblica davanti alla Regione
    Sindacati: "Pretendiamo chiarezza su aggiudicazione nuove gare”

    LAZIO – “Lunedì 13 luglio dalle 10 alle 13 davanti alla sede della Regione Lazio si terrà un’assemblea pubblica delle delegate e dei delegati degli appalti di pulizia e sanificazione delle strutture sanitarie del territorio. Dopo l’apertura, la scorsa settimana, dello stato di agitazione di tutti gli addetti degli appalti della sanificazione e ristorazione della sanità sul Lazio, abbiamo inviato una richiesta di incontro urgente alla Regione e a tutte le direzioni sanitarie per esprimere le nostre preoccupazioni sui tagli orari che potrebbero profilarsi nel corso dell’aggiudicazione delle nuove gare. A tutt’oggi non abbiamo ricevuto risposta alcuna”.

    E’ quanto annunciano Filcams-CGIL, Fisascat CISL, Uiltucs e UilTrasporti Uil di Roma e Lazio che chiedono chiarezza sulle condizioni dei bandi di gara in fase di aggiudicazione riguardanti le pulizie, la ristorazione, il servizio ausiliarato e Oss, e adeguate rassicurazioni sul mantenimento dei livelli salariali, occupazionali e sulla qualità del servizio che sarà garantito.

    “Con l’emergenza Coronavirus, – ribadiscono le sigle sindacali – si dovrebbe aver compreso che i servizi ospedalieri non possono essere tagliati o gestiti secondo la logica del massimo ribasso: al contrario vanno valorizzati e rilanciati, a beneficio di lavoratori che finora sono stati in prima linea, e di tutta la cittadinanza. Davvero si può ancora temere di subire tagli un ambito essenziale, che ultimamente ha dimostrato in maniera eclatante la propria importanza? Per questo lunedì terremo un’assemblea pubblica sotto la sede della Regione Lazio. Se non avremo risposte torneremo in piazza il 21 luglio, con tutti lavoratori in sciopero. Non permetteremo che a pagare il prezzo di scelte sbagliate da parte dell’amministrazione siano le lavoratrici, i lavoratori e i cittadini che ogni giorno lavorano e frequentano le strutture sanitarie della nostra regione e che non possano né subire e né essere destinatari di un servizio scadente”.