F.I.A.D.E.L: “Giù le mani da CSP”
Amministrazione, Economia e Lavoro
18 Luglio 2020
F.I.A.D.E.L: “Giù le mani da CSP”
Pronti ad ogni tipologia di lotta per salvaguardare occupazione e mantenimento dei servizi pubblici della municipalizzata.

CIVITAVECCHIA – “Si avvicina il giorno della decisione dell’amministrazione sul piano di risanamento della partecipata, dopo la fiducia data dalla nostra segreteria all’assessore alle partecipate Grasso, nutriamo ancora dei dubbi ma non sul Vice Sindaco, che è persona affidabile, bensì su un assessore di maggioranza che, secondo voci di corridoio, avrebbe aver proposto la nomina di un amministratore delegato. Una situazione che se reale andrebbe ad aumentare i costi di gestione di CSP in un momento critico di circa 250 mila euro, soldi che sarebbe meglio investire per assumere personale operativo”.

E’ quanto denuncia Mirko Giannino, responsabile territoriale Fiadel, che voci sibilline provenienti dal Palazzo parlerebbero di pressioni da parte di un gruppo di maggioranza per andare alla privatizzazione del verde pubblico, aree di sosta e parcheggi a pagamento, minacciando di non votare il risanamento.

“Fatto ancora più grave – rimarca il sindacalista – l’arrivo alla municipalizzata da parte del Comune di alcune richieste di penali per inadempimento al capitolato di appalto del verde del tutto ingiustificate e non documentate. Se qualcuno pensa di speculare o pagare cambiali elettorali sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini si sbaglia di grosso, siamo pronti ad ogni tipo di lotta sindacale e non esiteremo ad esporre i fatti anche all’Autorità Giudiziaria per l’accertamento di eventuali condotte non conformi al dettato normativo. Siamo da sempre fermamente contrari ad una privatizzazione selvaggia dei servizi pubblici locali, ritenendo possibile una gestione pubblico-privata, che porterebbe a ricostituire le SOT ciascuna per un massimo di tre servizi omogenei tra loro, con l’intervento nel capitale sociale per non più del 49% di imprese operanti nel territorio (Enel, Seport, Compagnia Portuale Roma ecc.) in modo da garantire un 51% di parte pubblica. Una soluzione in cui crediamo e che sarebbe sicuramente meglio di un altro fallimento o di una cessione totale ai privati”.