ALLUMIERE – “Quest’anno per Allumiere è un anno triste perché non ci sarà il Palio che è l’anima di Allumiere e un’emozione che non finisce mai, ma è giusto non farlo”. Ad esprimersi così il grande storico di Allumiere Riccardo Rinaldi, colui cioè che ha pensato e creato il Palio di Allumiere e che in questi giorni è stato accanto all’amministrazione comunale e alla gente delle varie Contrade mentre erano in corso gli incontri per decidere se fare o meno ad agosto il Palio a causa delle disposizioni restrittive anti covid del Dpcm. Rinaldi, da uomo intelligente quale è e da ex sindaco e ex presidente della Pro Loco ha capito bene che in questo tempo di emergenza è meglio evitare gli assembramenti. “Anche se è stata una decisione difficile devo dire che il sindaco, l’amministrazione comunale e i presidenti delle Contrade hanno fatto la scelta più giusta – prosegue Rinaldi – perché il Palio è un evento sentito che dura 365 gironi all’anno e che impegna persone di ogni età a scopo di volontariato e tutti sono animati solo dall’amore per i propri colori ed è un evento che richiama in piazza tanta gente e non si può limitare l’entrata di chi aspetta un anno per vivere il pomeriggio del Palio. La gente non riuscirebbe a stare distanziata e quindi si metterebbe in pericolo la salute pubblica. È un grande dolore ma dobbiamo accettare la realtà”. Riccardo Rinaldi poi mette in evidenza il fatto che: “Le Contrade non hanno avuto abbastanza tempo per preparare il Palio che non è solo la corsa dei Somari, ma è anche il corteo storico e l’esibizione degli sbandieratori. Il lockdown è durato tanto e c’è stato poco tempo per i contradaioli per preparare tutto. C’è poi da considerare un altro fatto importante: le Contrade non hanno potuto fare le sagre e quindi non hanno potuto ricavare le somme necessarie per sistemare i nuovi vestiti, per comprare le bandiere e per prepararsi al meglio per il Palio. Bene ha fatto l’amministrazione comunale a permettere, però, alle sei Contrade di organizzare le feste che, anche se non saranno grandi come gli scorsi anni, permetteranno di vivere comunque l’atmosfera del Palio, renderanno allegro il paese e ogni Contrada potrà trarne beneficio. Il lavoro in Contrada è completamente fatto da volontari e non ci sono finanziamenti, per cui l’unico modo per autofinanziarsi è reperire i fondi attraverso le feste. Le Contrade per curare gli asini, dargli da mangiare per tutto l’anno, tenere il veterinario, fare i vestiti, comprare le stoffe, ecc., spendono molto”. Rinaldi infine lancia un messaggio presidente a tutti i contradaioli: “Esorto tutti a mantenere in vita tutte le attività della Contrada e a lavorare in vista del prossimo anno sia con gli asini e i loro allenamenti, sia con la preparazione degli sbandieratori, sia con la preparazione degli abiti del corteo storico. Questo anno sabbatico servirà per migliorare ancora di più questa nostra amata manifestazione e il prossimo anno sicuramente daremo vita a un’edizione 2021 davvero spettacolare”.

