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    Energia e ambiente
    7 Agosto 2020
    Piano Rifiuti Regione Lazio, ADUC: “Fine ‘monnezza’ mai”

    ROMA – “Fine monnezza mai. Così possiamo definire il Piano di rifiuti approvato di recente dalla Regione Lazio.Dopo sette anni, la giunta Zingaretti (PD) ha portato in aula consiliare ed ha fatto approvare un Piano rifiuti basato su buoni intendimenti che fanno a pugni con la realtà”.

    E’ quanto sottolinea Primo Mastrantoni, segretario dell’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, che spiega come la normativa europea per i rifiuti, preveda che entro il 2035 devono essere raggiunti i seguenti obiettivi: 65% di riciclo,10% in discarica e 25% di valorizzazione energetica.

    ”Il Piano Zingaretti – osserva il segretario di ADUC – si basa sulla riduzione dei rifiuti e l’aumento della raccolta differenziata: buone intenzioni, o se volete slogan che piacciano al popolo, ma che sono fuori dal mondo reale. La valorizzazione energetica, cioè i termovalorizzatori con recupero di energia, non sono previsti nel Piano, ma la Regione, o meglio il Comune di Roma, li utilizza, in Italia e all’estero. In Europa ci sono 500 impianti di termovalorizzazione, con recupero di energia; 126 sono in Francia, 96 in Germania e 38 in Italia, dislocati prevalentemente a Nord (in Lombardia ce ne sono 13). A Vienna ci sono ben 4 termovalorizzatori in città, utilizzati dal Comune di Roma, a Copenahagen è stato costruito un termovalorizzatore a ridosso della città, con bar, ristoranti, pista da sci sul tetto e parco pubblico.L’80% dei termovalorizzatori in Europa dista meno di 5 km dal centro città.La scelta di non ricorrere alla termovalorizzazione si traduce in aumento dei costi per i cittadini e un aumento dell’inquinamento: Nel Lazio il costo medio procapite è di 222 euro, in Lombardia di 139 euro. Il Lazio è la prima regione per numero di Tir che trasportano rifiuti: ben 162 al giorno. Si immagini l’inquinamento, atmosferico e acustico, e l’intasamento da traffico. Nel frattempo che i sogni zingarettiani si scontino con la realtà, Roma, che produce il 75% dei rifiuti del Lazio, dovrà trovare la discarica, o le discariche, e continuerà ad esportare rifiuti, in Italia e all’estero”.

    Secondo Mastrantoni la motivazione della scelta di Zingaretti sarebbe politicistica, ovvero tenuta della propria maggioranza ed elezioni capitoline nel prossimo anno.

    ”La giunta Zingaretti non ha una maggioranza in Consiglio regionale, – osserva – si è avvalso del M5S, contrario ai termovalorizzatori, assegnandoli la presidenza della Commissione sanità che delibera sul 70% della spesa regionale. Il prossimo anno ci saranno le elezioni per il Comune di Roma ed è negli auspici l’alleanza tra Pd e M5S. Risultato per i cittadini romani? Fine monnezza mai!”.