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    Salute, Sanità
    24 Agosto 2020
    Cgil Cisl Uil: Nuova manifestazione il 31 agosto, poi presidi e proteste fino allo sciopero nazionale
    Sanità Privata Lazio, lavoratori in piazza davanti alla Prefettura di Roma

    ROMA –  Lavoratori della sanità privata del Lazio ancora in piazza oggi davanti alla Prefettura di Roma per chiedere la firma definitiva del nuovo contratto, dopo che Aris e Aiop hanno rifiutato di ratificare la preintesa già sottoscritta il 10 giugno scorso.

    “Un atto vergognoso contro i 25mila operatori che nel Lazio mandano avanti quasi la metà del servizio sanitario regionale. Tutto ciò sta esasperando i lavoratori, con il rischio che salti l’intero sistema di salute. Non c’è alternativa: il contratto va rinnovato subito”.

    E’ il duro attacco di Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali rispettivamente di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, a margine della manifestazione e dell’incontro con il Prefetto capitolino.

    “Salario, professionalità, tutele, allineamento al Ccnl della sanità pubblica, stop al dumping e ai contratti pirata come quello applicato nelle Rsa, rigore nelle regole dell’accreditamento. Apprezziamo – sottolineano i sindacalisti – la sensibilità della Prefettura che ha ricevuto una delegazione dei rappresentanti dei lavoratori per ascoltare dalla loro voce diretta il disagio e le difficoltà che stanno subendo da oltre un decennio. Abbiamo ribadito le nostre rivendicazioni al rappresentante del governo nel territorio simbolo di questa vertenza. Il Prefetto ha raccolto le nostre istanze ed è stato invitato a riportarle all’esecutivo, al ministro della Salute e alla Regione Lazio. Serve un’accelerazione immediata, dopo 14 anni di attesa, un lockdown vissuto in prima linea e con la pressione sulle strutture sanitarie che resta fortissima, la legittima rabbia dei lavoratori rischia di esplodere.

    Nel Lazio, più ancora che nel resto del Paese, lasciare questi lavoratori senza risposte e senza contratto vuol dire mettere a repentaglio la tenuta del Ssr, oltre a negare la dignità professionale di chi difende la salute di tutti. Noi non ci stiamo. Alle istituzioni, Regione Lazio in primis, chiediamo velocità e rigore. Budget e tariffe aggiornati devono assicurare retribuzioni giuste e garanzie sulle condizioni di lavoro, in piena parità con la sanità pubblica. E poi bisogna intervenire sugli accreditamenti: chi non è in regola con il rinnovo dei contratti, chi applica contratti pirata, chi fa cassa sfruttando precariato ed esternalizzazioni abbassando ulteriormente le tutele dei lavoratori, al solo scopo di aumentare a dismisura i profitti, non deve avere cittadinanza nel sistema di salute e va messo fuori. Per questo il 31 agosto saremo di nuovo in piazza. E poi proseguiremo con un crescendo di iniziative, presidi, assemblee in tutti i posti di lavoro della sanità accreditata, fino alla proclamazione dello sciopero nazionale. La nostra lotta sarà senza tregua fin quando non avremo la firma definitiva sul rinnovo”.