«Il Palio tornerà e sarà ancora più bello»
Cronaca
25 Agosto 2020
Il sindaco di Allumiere Antonio Pasquini esprime il grande rammarico per il mancato evento a causa dell’emergenza Covid
«Il Palio tornerà e sarà ancora più bello»

ALLUMIERE – “Al Palio si possono affidare le proprie sorti ed esso medesimo segna, per chi ha un cuore, un’epoca dell’anima. Il Palio non finisce mai: è l’insieme di tutti noi, del nostro passato, del nostro presente e del nostro futuro. Torneremo e sarà ancora più bello”. Questa la frase con cui l’amministrazione comunale ha salutato domenica 23 agosto tutti i cittadini di Allumiere e gli amanti del Palio delle Contrade. Ieri infatti, come tradizione si sarebbe dovuta svolgere la manifestazione della manifestazioni cioè il Palio, cuore pulsante del paese che da oltre 50 anni fa battere tantissimi cuori e sa richiamare in collina innumerevoli persone. Invece quest’anno l’emergenza covid ha fatto annullare l’edizione 2020 con grande rammarico di tutti. Sabato e domenica infatti tutti in paese hanno provato un senso di tristezza e di vuoto e forte è stata la malinconia e la voglia di sentire i cori, di vivere le emozioni che ruotano coi vari momenti del Palio, di udire quel rumore della sganciata che fa esplodere l’adrenalina e fa venire a tutti la tachicardia. Domenica è stato un giorno nero per Allumiere: in tanti pur di non sentire l’astinenza da Palio e per non soffrire di nostalgia hanno vissuto una giiornata lontani dal paese. Su fb e sugli altri social è stato tutto un susseguirsi di messaggi, di post e di foto con cui persone di ogni età hanno commentato l’astinenza da Palio. Sabato e domenica sono stati due giorni di silenzio assordante, si è respirato un clima quasi surreale. Sabato i cori, la ”Provaccia”, il Mini Palio, la ”Notte colorata” con le feste delle Contrade fino al mattino, la visita al Cencio in parrocchia e un saluto alla Madonna dell’Assunta e poi dopo una notte insonne, si sarebbero dovuti susseguire tantissimi momenti: la punzonatura degli asini portati in piazza da ogni Contrada, poi la benedizione ai piedi del sagrato, poi il controllo dell’attrezzatura e a seguire la consumazione del pasto fra i membri di ogni Contrada, le prove, la vestizione, la preparazione e alle 17 sarebbe dovuto partire l’eccellente corteo storico riconosciuto dal Mibac, la cacciata per via Roma e in piazza con i cori, gli striscioni e gli sfotto in ognuna delle sei aree delle Contrade. Poi la declamazione dei vincitori del miglior corteo storico e del miglior gruppo di sbandieratori e infine sarebbe arrivato il momento dell’estrazione delle batterie e delle gabbie, i presidenti delle Contrade insieme al sindaco, alle forze dell’ordine a fare il giro per controllare la pista e poi le tre batterie che decreteranno la Contrada vincente. E poi sarebbe scoppiata la gioia tra i vincitori e la tristezza fra i perdenti, la presa dal Palio fatto scendere dal balcone, il giro d’onore sulla pista e per le vie del paese la festa fino al mattino successivo. Invece tutto questo non c’è stato, il Covid ha fermato il Palio e non si sa quando tutto tornerà alla normalità. “Il Palio è cuore, calore, abbracci, baci – spiega Teresa Granella – il Palio non prevede il distanziamento sociale, il Palio è l’esatto contrario”. Anche il si
ndaco Antonio Pasquini ha commentato tristemente: “Il 2020 è un anno che lascerà tante cicatrici nel nostro cuore; è un anno che nessuno avrebbe mai immaginato, un anno che domenica ha consumato una ulteriore lesione al cuore”.