ALLUMIERE – Dolore, sgomento e tanta tristezza ad Allumiere dopo la notizia della prematura scomparsa di Stefano Sgamma, il 44enne (classe 1976) allumierasco più noto a tutti come ”Zi Stefano”. Stefano è deceduto al policlinico Gemelli di Roma mentre lo stavano operando per aneurisma cardiaco. Era un ragazzo eccezionale e unico, amato da tutti non solo ad Allumiere ma anche a Tolfa e tutti stanno piangendo la sua scomparsa e stanno stringendo intorno alla madre Rosalba, al padre Giuliano, al fratello Davide e al nipotino Tommaso che lui adorava. Ieri nella chiesa della frazione, davanti ad una folla commossa è sfilata la bara di Stefano. Singhiozzi e lacrime per questo eccezionale amico scomparso durante il funerale celebrato dal parroco; prima della fine della celebrazione è stata letta da una signora di La Bianca la commovente lettera scritta dal papà che ha voluto ringraziare “tutti coloro che hanno fatto sentire Stefano parte di queste realtà paesane”. Quattro sbandieratori della Contrada biancoverde presieduta da Ettore Piroli hanno fatto da picchetto alla bara durante la cerimonia con le bandiere a lutto. All’uscita, fra le lacrime di tutti, c’è stato uno scrosciante saluto e sono stati lanciati i palloncini; la bara di Stefano è stata portata a spalla fino alla croce all’uscita de La Bianca. Alla cerimonia ha presenziato il sindaco Antonio Pasquini. La salma di Stefano, come lui voleva, sarà cremata. Stefano è cresciuto a La Bianca e ha frequentato le scuole nella frazione e non l’ha mai abbandonata ne come comunità ne come Contrada e proprio nella Contrada è stato da sempre la colonna portante delle stalle: i direttivi e chi si occupava dei somari sono sempre cambiati periodicamente, mentre lui è sempre stato là con tutti. È stato un amico eccezionale per tante generazioni del paese, da quelli dell’età sua a quelli nati nel 2000. Aveva il cuore diviso in due parti: metà biancoceleste (era un tifoso sfegatato della Lazio, passione che condivideva con l’amico Alessio Torroni) e metà biancoverde. “Nella curva paradiso si sono riscontrati lo zi Stè e Alessio Torroni e insieme continueranno a tifare”: queste alcune delle parole di quanti hanno salutato Stefano in modo speciale e a lui è stato dedicato il brano: ”Non mollare mai”. Stefano Sgamma era buonissimo, educato, generoso, sempre allegro, con una risata contagiosa ed era amico di tutti.

Per ognuno aveva una parola per tutti; era attivissimo non solo in Contrada ma anche nell’aiuto alla comunità de La Bianca e per chiunque avesse bisogno, va rilevato, però, che per la Contrada biancoverde in particolare ha dato cuore e anima. Per 365 giorni ogni anno ha sempre vissuto in funzione del Palio con quell’emozione che ha solo chi la Contrada ce l’ha nel sangue. Era coinvolto anche in tante realtà tolfetane come il ”Wild nature” e ”La radica”. Come spiega Alessandra Vici: “Tutti gli volevano davvero bene proprio per il suo essere Zi’ Ste’ genuino, buono è sempre disponibile”. Viveva a La Bianca da sempre ma da qualche anno, proprio per motivi di salute, si era trasferito a Tolfa. Stefano, come si legge in uno dei tanti messaggi: “Ha saputo superare tantissimi ostacoli e ha goduto la sua vita appieno; ha oltrepassato tutte le aspettative; ha fatto cose che nessuno avrebbe mai imaginato”. Era super preciso, pignolo e un gran lavoratore. Rosetta Giannini parlando di lui scrive: “Eri eccezionali e ti ricorderemo in tantissimissime cose. Resterai vivo sempre nei nostri cuori”. Tiziana Franceschini ex presidente della Pro Loco spiega: “L’ho conosciuto tanti anni fa sempre per via del Palio e degli asini ed era sempre insieme ad Alessio Torroni: erano inseparabili. Questo è stato il motivo per cui lui è stato l’ideatore del ”Trofeo Torroni”: lo ha voluto fortemente e ha coinvolto per primo Francesco e via via tutte le persone che volevano bene ad Alessio. Lui era un ragazzo educato, gentile, posato; non gli ho mai sentito dire una parola di troppo. Scherzava sempre molto volentieri, era spiritoso e simpatico ma sempre in maniera molto educata. Era precisissimo, e curava tutte le pratiche burocratiche della stalla de La Bianca e da quando ci pensava lui era sempre tutto perfettamente in ordine. La gentilezza era veramente una sua caratteristica,aveva sempre un complimento per tutti”. Il consigliere comunale e commissario della Comon, Gabriele Volpi evidenzia: “Esprimo a nome mio e della mia famiglia le più sentite condoglianze ai suoi familiari. Sono cresciuto insieme a Stefano e per un bel periodo della nostra vita abbiamo condiviso tanti momenti. Abbiamo vissuto e condiviso momenti indimenticabili, come quella volta che siamo caduti dal motorino, io ricoverato all’ospedale e lui, forte come una roccia, non si è fatto nulla. Negli ultimi anni ci siamo frequentati un po’ meno, ma questo non vuol dire che non ti volevo bene. Dirti addio per l’ultima volta è impossibile, posso solo ricordati e onorare i vecchi tempi passati insieme. Nel giardino della memoria, nel palazzo dei sogni, è lì che ci incontreremo. Ciao amico mio”. Anche da Tolfa sono stati molteplici i messaggi di cordoglio, in particolare l’assessore Antonio Stefanini: “Il mio cuore è in frantumi: siamo cresciuti insieme, infiniti sono i ricordi che ci legano, stesse sono le passioni e stessi gli ideali. In te ho sempre visto l’esempio di chi non si rassegna, di chi non si ferma davanti agli ostacoli, alle difficoltà quotidiane, di chi lotta per il raggiungimento del proprio scopo, del proprio sogno; in te l’uomo orgoglioso e fedele del proprio ideale, del proprio modo di essere.

Sempre rispettoso del prossimo e degli altri. In te l’espressione massima che chi ha amato la nostra terra, la nostra cultura, le sue tradizioni. Ti voglio bene fratello mio, fai buon viaggio sarai sempre nel mio cuore, non ti dimenticherò mai. Dedico a te questi versi: Tener fede alla parola data e tendere la mano nel momento del bisogno. Saldo baluardo su cui contare, sincero amico e uomo d’esempio. Vita salda alla fede impregnata d’amore forgiata dalla lotta. Tu, umile, ma ricco di spirito e grande di animo, galante, elegante e rispettoso, gioioso, spiritoso e ottimista. Il tuo sguardo sempre fisso lungo la via, il passo sicuro e le orme che lasciano il segno. Gli occhi sempre dritti in faccia all’altro, mai la testa china. Grande l’amore per la terra, forte il rispetto per la natura. Nel sangue la via della Tradizione. Lo stile di appartenenza ti distingue; le gesta, le azioni, il modo di essere sono segno di riconoscimento. La musica che accomuna, le tue melodie, le nostre melodie, i ricordi sempre vivi. La tua vita è maestra di insegnamenti, è esempio da seguire, tu uomo punto di riferimento”. Giada Orchi invece scrive: “Eri tante cose Stè: eri Freddy Kruger quando ci stava da divertirsi; eri dj Piccolo Attila quando c’era da far divertire gli altri! Eri una zecca quando c’era da prendere in giro le persone in ambito calcistico o paliesco! Eri un agglomerato di passioni che portavi avanti con grande impegno e testardaggine che ti hanno portato ad essere stimato ed amato da tutti. Eri una grande persona. Sei e resterai per sempre un grande amico. Ciao Stè”.

