CIVITAVECCHIA – “Ben venga l’iniziativa della Regione Lazio per realizzare un “Polo di Formazione e Ricerca della Blue Economy”: a Civitavecchia ci sono tutti i presupposti e le professionalità per realizzare ad esempio un Politecnico del Mare”. Ne è convinto il professor Mauro Adamo, docente di Economia Aziendale e responsabile curriculum Economia del Mare presso l’istituto Tecnico Economico Guido Baccelli, a seguito dell’approvazione dell’atto di indirizzo della Regione Lazio denominato proprio sulla Blue Economy ed il rilancio del sistema portuale del Lazio. “Un provvedimento concreto – spiega il professor Adamo – che finalmente punta sull’Economia del Mare e che mette giustamente al centro la nostra città e il nostro porto. A Civitavecchia il porto è la prima azienda cittadina dal punto di vista occupazionale con circa 6000 addetti (Fonte Università Bocconi 2015); la probabile istituzione di una zona logistica semplificata e/o di una zona economica speciale, l’auspicabile coinvolgimento di Enel Logistics, la disponibilità di ampie aree retro portuali, l’invidiabile posizione geografica al centro del Mediterraneo possono fare del porto di Civitavecchia un formidabile volano di sviluppo socio-economico ed occupazionale”.
A tutto questo il docente ricorda che,dal punto di vista della formazione e della ricerca nel campo della Blue Economy, a Civitavecchia sono già presenti un Corso di Laurea Magistrale dell’Università della Tuscia in Economia Circolare con un semestre dedicato alla “Blue Economy”, un Corso di Laurea di primo livello dell’Università della Tuscia in Economia Aziendale con Curriculum Economia del Mare, un Corso di Laurea magistrale in Biologia Marina dell’Università della Tuscia. Inoltre l’Istituto Tecnico Economico “Guido Baccelli” con il Curriculum Economia del Mare nella V classe, un Istituto tecnico turistico “B. Croce”, un Istituto Tecnico Nautico “ L. Calamatta”. E ancora la sede italiana della “Escola Europea de short sea Shipping” di Barcellona, con l’Adsp del Mar Tirreno Centro Settentrionale partner del progetto “YepMed” (Occupazione giovanile nei Porti del Mediterraneo) che coinvolge 7 nazioni e di cui è capofila proprio la Escola Europea di Barcelona.

