CIVITAVECCHIA – “Il recente azzeramento della giunta e l’immediato varo di un nuovo esecutivo non sono fatti che possono passare inosservati. Essi assumono connotati allarmanti, anche considerando che avvengono in un momento in cui l’attenzione dovrebbe essere completamente rivolta ai gravi problemi della popolazione piuttosto che agli equilibri interni ai partiti di maggioranza”.
Inizia così una dura nota della minoranza che si compatta, ad eccezione del consigliere Vittorio Petrelli, per chiedere spiegazioni e chiarezza al sindaco Ernesto Tedesco in merito alle ultime vicissitudini della maggioranza che hanno sollevato non poche perplessità in Partito democratico e gruppo consiliare Pd (Piendibene, Di Gennaro e De Angelis), Movimento cinque stelle e gruppo consiliare pentastellato (Lucernoni, D’Antò e Lecis), Onda popolare e gruppo consiliare (Scilipoti) e Lista Tarantino e gruppo consiliare LT (Tarantino.
“In una fase come l’attuale – proseguono dalla minoranza – in cui tutto il mondo è attraversato da una crisi drammatica, le forze politiche che amministrano il nostro comune pensano unicamente alle loro postazioni di comando. E’ davvero sconcertante ed inaccettabile. Con una sorta di blitz il Sindaco ha licenziato alcuni amministratori e li ha sostituiti con altri, senza ritenere doveroso fornire chiarimenti e spiegazioni. Ciò suscita non pochi interrogativi: non erano all’altezza del loro compito? Hanno contravvenuto a qualche loro dovere? Esistono ragioni occulte che hanno indotto a modificare gli assetti? Ci si dica con chiarezza e si spieghino le ragioni delle scelte operate. Non è certo nostra intenzione difendere gli esclusi, ma questi interrogativi agitano l’intera comunità cittadina che attende risposte credibili, perché le modalità adottate suscitano non pochi dubbi e perplessità”.
Insomma la minoranza non è convinta da tempistiche e motivazioni ma soprattutto non ha gradito il fatto che il Sindaco non abbia fornito alcuna spiegazione.
“In assenza di chiarimenti – proseguono duri – ogni illazione e ogni sospetto sono legittimi. Ad accrescere i dubbi c’è anche la considerazione che è proprio in questa fase che stanno maturando scelte che incideranno pesantemente sul futuro del nostro territorio, sulla sua economia, sul suo ambiente, sulle sue prospettive di sviluppo. Una serie di grandi e gravi problemi stanno venendo a maturazione, a partire dalla volontà dell’Enel di costruire una nuova centrale a Torrevaldaliga nord. Problemi rilevantissimi che richiedono un governo attrezzato, determinato e coerente, un governo all’altezza dei compiti. Una fase strategica e complessa come l’attuale deve essere governata con lucidità e coerenza e con una visione unitaria, capace di aggregare intorno a proposte precise l’intera popolazione, in tutte le sue molteplici espressioni, a partire dal Consiglio comunale. I nostri amministratori, al contrario, sembrano essere interessati unicamente ai loro equilibri interni. Questa mortificante operazione è stata condotta al di fuori della società cittadina ma anche al di fuori della istituzione”.
Decisioni che, in nessun modo, hanno coinvolto le forze politiche della massima assise cittadina o i cittadini stessi, infatti, “il Consiglio comunale non è stato neppure sfiorato da queste decisioni mentre riteniamo sia dovere specifico del Sindaco riferire nella massima assise ciò che sta avvenendo e fornire le necessarie informazioni. Sottrarsi al confronto vuol dire implicitamente riconoscere che ci sono ragioni inconfessabili alla base di quanto avvenuto. Il potere – tuonano dalla minoranza – non è esclusivo possesso delle maggioranze. Una maggioranza autoreferenziale, che non si confronta con le opposizioni e con la città, non fa che manifestare una intrinseca debolezza oltre ad una visione arrogante del potere. La città ha fretta di affrontare i veri problemi che stanno sul tappeto, le tante fondamentali urgenze che abbiamo ed ha quindi bisogno di un governo adeguato, non di un coacervo di forze tenute insieme soltanto da logiche incentrate sulla divisione del potere. Ciò è sempre inaccettabile, ma dato il momento che viviamo e le scadenze che sono dinanzi a noi, risulta anche offensivo per la sensibilità e la coscienza collettiva”.


