logo
    Porto
    16 Gennaio 2021
    Il sindaco non ha neppure convocato per i colloqui l’ex presidente del porto, che afferma: «Nessuna inconferibilità, ero l’unico con i requisiti»
    Comitato di gestione Adsp, Moscherini: «Irregolare la selezione di Tedesco, ricorrerò al Tar»

    CIVITAVECCHIA – «Tedesco ha fatto un gran pasticcio, sbagliando tutto dall’inizio alla fine. Per questo, e almeno altri tre buoni motivi, con i miei legali sto valutando di ricorrere al Tar per le palesi illegittimità che il Sindaco ha creato, insieme al suo segretario generale, su cui lo stesso Tedesco ha cercato di scaricare responsabilità che invece sono sue, come mi pare gli capiti di fare sempre più spesso». A parlare così è Gianni Moscherini. Il tema del contendere è l’avviso pubblico per la designazione del membro del comitato di gestione dell’Adsp da parte del Comune di Civitavecchia.

    Lunedì il sindaco Ernesto Tedesco dovrà decidere se procedere inviando al presidente di Molo Vespucci il nome designato, sulla base delle audizioni svolte, oppure se – ritenendo che nessuno dei candidati abbia i requisiti necessari – aprire un supplemento di avviso per 3-5 giorni, cercando ulteriori candidati, tra quanti – per un motivo o per l’altro – non hanno presentato la domanda entro lo scorso 7 gennaio.

    Nel primo caso, con ogni probabilità il nome che Tedesco si accingerebbe a fare sarebbe quello dell’architetto Emiliano Scotti, sostenuto – a quanto pare – da buona parte della Lega su input del presidente dell’Adsp di Palermo Pasqualino Monti. Nel secondo caso, potrebbe esserci la possibilità di un ripescaggio in extremis per Damiano Magliozzi, candidato di Forza Italia e in particolare del senatore Claudio Fazzone, che in questi giorni ha altro a cui pensare, essendo indicato da più parti come uno dei possibili “costruttori” responsabili per salvare il Governo Conte.

    Magliozzi, si è scoperto, non ha partecipato perché chi dal partito avrebbe dovuto inviare la pec con il suo curriculum non l’ha mai fatto.

    In un caso e nell’altro, sull’intera procedura c’è la spada di Damocle del ricorso annunciato da Gianni Moscherini, che giovedì mattina, non essendo stato convocato per l’audizione, si è presentato senza invito a palazzo del Pincio e ne ha cantate quattro a Tedesco: «L’unico ad avere i titoli ero io – ha detto Moscherini – e a nulla vale opporre la favoletta della legge Madia, per il fatto che sono pensionato, o dell’inconferibilità perché sono consigliere comunale a Tarquinia. Non si tratta di un incarico di vertice dell’Adsp, come il presidente o il segretario generale, ma di una semplice designazione in un organismo per il quale non valgono i presupposti della Madia. Inoltre, il correttivo per far fuori dai comitati gli amministratori locali, si riferisce a sindaco e consiglieri del comune che designa. E’ evidente che non avrebbe alcun senso applicare la norma per chi non ha alcun tipo di conflitto di interesse, come nel mio caso, essendo del tutto estraneo a delibere e decisioni che potrebbero influire sull’Authority. Tedesco prova ad incolpare il segretario generale Pompeo Savarino, ma non può farlo intanto perché è lui il capo dell’amministrazione ed è responsabile per ogni atto. E poi perché è un avvocato e non può fingere di non sapere queste cose. Infine, visto che è stata svolta un’attività istruttoria, peraltro in modo sbagliato,
    non si può dire che questo non sia un procedimento amministrativo che come tale deve avere un suo responsabile, che invece non mi risulta esserci. Se prevale l’elemento fiduciario, come dice il sindaco, non doveva fare un bando così. E in ogni caso, la legge parla chiaro: al di là della fiducia, il designato deve avere una comprovata esperienza, al pari del presidente, che certo non può essere data dall’aver firmato un progettino preliminare neppure mai realizzato. Anche perché, la responsabilità della nomina è poi del presidente del porto, che non potrebbe certo ratificare una scelta che non rispetti i requisiti richiesti dalla legge. Insomma Tedesco, su una materia per lui evidentemente ostica e poco conosciuta, ha commesso una serie di gravi errori. Ai quali, in un modo o nell’altro, va posto rimedio anche per la delicatezza e l’importanza del ruolo da ricoprire, che deve essere di supporto e di confronto con il presidente dell’Adsp, al quale non è utile affiancare persone che non sappiano neppure di cosa si stia parlando».