Francesco Basoli, il medico
 


che Allumiere non dimentica
Cronaca
3 Febbraio 2021
Il ricordo di Gabriele Volpi nel giorno del suo compleanno. Il paese gli ha dedicato una via
Francesco Basoli, il medico che Allumiere non dimentica

ALLUMIERE – Il consigliere comunale di maggioranza di Allumiere, Gabriele Volpi, nel giorno del compleanno del dottor Francesco Basoli ricorda “una grande persona. Alcuni di noi non lo avranno nemmeno conosciuto, ma sono sicuro che ne abbiamo sentito parlare per tutto quello che ha fatto per il nostro paese”. Il Dottor Basoli cuneese di nascita ma allumierasco di adozione è stato un brillante medico chirurgo specializzato in Ostetricia e Ginecologia. Basoli ha prestato servizio in qualità di Medico Condotto Interino nel Comune di Allumiere dal 1 dicembre 1938 al 31 gennaio 1950; durante questo periodo svolse l’incarico di Sottotenente medico presso l’ospedale di Livorno durante la seconda Guerra Mondiale, partecipando ad azioni di guerra. Sposó la civitavecchiese Giuseppina Cardini ed ebbe quattro figli: Giampaolo, Antonio (Ninuccio), Maria Grazia e Vincenzo. Il 30 luglio del 1949 diventò Presidente del sottocomitato della Croce Rossa di Allumiere e durante la sua presidenza, con tanti sacrifici anche personali, fu acquistata la prima autoambulanza nuova di fabbrica. Nel 1951vince il primo concorso del dopo guerra bandito dalla Prefettura di Roma, qualificandosi tra i primi posti nella graduatoria del concorso grazie all’alto punteggio ottenuto nelle prove pratiche di Medicina. Nell’arco di quarantacinque anni (1938 – 1983) a servizio della popolazione di Allumiere la sua attività nel campo medico si è caratterizzata per i servizi prestati nelle grandi campagne di vaccinazione avviate a livello nazionale e ha prestato servizio nel anche nel Dispensario Antitubercolare di Civitavecchia dall’aprile del 1940 al dicembre del 1941. Istituì il Consultorio Pediatrico di Allumiere nel dicembre del 1938 avviando le prime campagne di vaccinazione su tutta la popolazione di età scolare (Profilassi Antitifica, Antivaiolosa e Antipoliomelitica). Nell’anno del centenario della Croce Rossa Italiana 1863 – 1963 il dottor Basoli lascia la presidenza dopo ben 14 anni. “Quale medico in un paese di circa 4000 abitanti non aveva soste, la sua opera umanitaria, svolta per 45 anni in Allumiere è stata impareggiabile – spiega Riccardo Rinaldi – accorreva a qualsiasi ora al capezzale di chi ne aveva bisogno, per aiutare, incoraggiare e per prestare le sue immediate e valide cure. Durante la notte, dopo la chiamata, il tempo per raggiungere il paziente non superava mai i 10 minuti. La sua filantropia, non si fermava solo sulla tempestività dei suoi interventi, ma consisteva anche nella sua generosità per i bisognosi, concedendo loro aiuto in tutti i sensi. Consideriamo anche che essendo solo in paese come medico, tutto il suo impegno umanitario non aveva secondi fini”. Il consigliere Volpi poi sottolinea: “Dotato di forte temperamento ha operato con energia per innovare nei metodi e nei contenuti la professione di Medico Condotto introducendo già nel primo dopoguerra le tecniche diagnostiche e cliniche più avanzate forte degli studi universitari e della sua preparazione specialistica post lauream, acquisita all’Università di Cagliari. La sua
attività medica sempre attenta ai problemi dell’individuo e al suo contesto sociale è stato di forte esempio per la nuova generazione di medici che a partire dagli anni ’80 operano nel comune di Allumiere offrendo un ottimo livello di assistenza medica alla popolazione. La moglie Giuseppina morì il 23 marzo del 2000 a Civitavecchia e solo dopo due mesi anche il dottore muore il 27 maggio 2000 a Roma ed è sepolto nel cimitero di Allumiere. Dopo la sua morte l’amministrazione comunale di Allumiere decise di intitolare una via al dottor Francesco Basoli per tutto quello che aveva fatto per la nostra comunità, non solo come medico condotto ma per la sua opera sociale nel comitato della Croce Rossa. Il 25 aprile del 2002 in occasione della ricorrenza della Liberazione dopo aver portato la corona al monumento dei caduti in Piazza F. Turati si passò all’inaugurazione della Via”.