logo
    Società
    14 Febbraio 2021
    COMMENTO AL VANGELO Lo voglio, sii purificato!

    Don Ivan Leto*

    Il brano evangelico di questa domenica presenta l’incontro di Gesù con un lebbroso. Il lebbroso è stato espulso dalla società, non può stare tra la gente o entrare nella sinagoga. Anzitutto va ricordato che se per noi il termine “lebbra” designa la lebbra classica, il cui bacillo fu scoperto da Hansen nel 1871, per la Bibbia esso abbraccia una serie di affezioni cutanee e malattie della pelle. Si tratta di malattie che si evidenziano sulla pelle e divengono una sorta di marchio visibile. Per la Bibbia infatti, la lebbra è un castigo divino che punisce peccati commessi: Maria, sorella di Mosè, divenne lebbrosa a seguito del suo peccato di mormorazione (Nm 12,1-10). Si può dire che l’identità di un lebbroso è espropriata dalla sua malattia: egli, dice il Levitico, “porterà le vesti strappate e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo! Se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento” (Lv 13,45-46). Ora, se questa è la condizione di un lebbroso secondo la Bibbia, è importante vedere come si comporta Gesù davanti a un lebbroso. Questo ci narra oggi Marco 1, 40-45. Gesù lo ascolta, si intenerisce, lo tocca con la mano e gli risponde: “Lo voglio, sii purificato”. Invece di dividere, separare ed espellere (come la Legge prevedeva), Gesù accoglie la persona emarginata e le offre un’alternativa. Poi, dopo averlo sanato, Gesù, da un lato proibisce severamente al lebbroso guarito di raccontare ciò che gli è successo, ma, dall’altro, lo manda a presentarsi davanti al sacerdote per rispettare ciò che è stato comandato da Mosè. E questo sorprende. Sorprende perché Gesù non si oppone al sistema. Gesù non vuole distruggere il complicato tessuto della legge israelita. Vuole che il malato, adesso sano, si reinserisca nello spazio dal quale è stato espulso perché considerato impuro. È la compassione che ha la meglio. Cristo soffre con l’altro. Egli è venuto perché tutti abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

    *Don Ivan Leto

    Parroco di San Gordiano

    Diocesi Civitavecchia – Tarquinia