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    Notizie dalle aziende
    24 Febbraio 2021
    Robot pallettizzatore, un valido aiuto nella logistica aziendale

    Alla stregua di altri macchinari, il robot pallettizzatore ha rivoluzionato le attività all’interno delle imprese. Il nome deriva da “pallet”, unità di carico utilizzata come base d’appoggio per i materiali e conosciuta anche come “pedana” o “bancale”.
    Fin dalla seconda metà del Novecento, l’integrazione di queste apparecchiature ha portato ad un abbattimento dei tempi di posizionamento e impilamento delle merci, agevolandone il trasporto. Tali operazioni sono diventate più semplici e veloci, venendo incontro alla nascente esigenza di aumentare il rendimento e snellire le linee di produzione.
    Il progresso nel campo dell’automazione è stato rapido: rispetto ai primi prototipi, gli ultimi modelli di pallettizzatore richiedono meno comandi, sono molto più efficienti ed eseguono un maggior numero di attività. Per approfondire l’argomento, basta proseguire nella lettura.

    Robot pallettizzatore, azioni e principio di funzionamento
    Si tratta di uno strumento molto adottato in ambito industriale, ma trova applicazione anche nelle aziende di medie e piccole dimensioni. Sostituisce l’uomo nelle operazioni di collocamento e sovrapposizione di materiali su pallet, permettendogli di risparmiare tempo e fatica.
    Generalmente dispone di un braccio meccanico per movimentare gli oggetti da piattaforma a bancale e viceversa, collegato ad una rulliera che ne consente il trasporto. Nella stragrande maggioranza dei casi, per gestire la fase conclusiva è presente un avvolgitore.
    L’apparecchiatura agisce previo inserimento di comandi da un monitor touchscreen, il più delle volte modificabili a distanza mediante l’accesso ad un apposito programma. Inoltre deve rispondere ad una precisa logica di funzionamento, secondo la quale è indispensabile:
    • localizzare eventuali ostacoli (sense)
    • pianificare in vista dell’azione da compiere (plan)
    • eseguire in linea con le istruzioni (act).

    Perché conviene servirsi di un impilatore automatizzato?
    Avere a disposizione una o più attrezzature di questo tipo porta molti benefici all’interno di un’azienda, indipendentemente dalle sue dimensioni. Analogamente ad altri macchinari, anche un robot pallettizzatore presenta innumerevoli punti di forza. A tale proposito vanno ricordati:
    • stabilità delle unità di carico
    • precisione nella disposizione dei materiali
    • semplificazione delle operazioni di kitting (unione di pezzi per i set di montaggio)
    • operazioni più semplici e veloci, grazie all’implementazione di comandi precisi
    • possibilità di impiegare la propria forza fisica in altri compiti
    • snellimento delle linee di produzione e packaging
    • meno manutenzioni
    • minore ingombro
    • abbattimento degli infortuni sul lavoro
    • movimentazione, sosta e prelievo da cassone più agevoli
    • riduzione dei tempi morti.
    Le tipologie più utilizzate di pallettizzatore automatico

    Alcuni sistemi sono studiati per l’industria alimentare, altri per l’abbigliamento e, altri ancora, per il settore no-food. Esistono, poi, impianti finalizzati all’impilamento di materie prime e semilavorati e altri finalizzati alla pallettizzazione di prodotti finiti. Meritano un cenno:
    • macchinari ad assi cartesiani
    • a spinta
    • a colonna (4 assi)
    • isole con robot antropomorfo.
    Possono essere integrati con dispositivi ad hoc, come monitor touchscreen, separatori e quanto altro per una corretta gestione delle operazioni.

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