La Madonna del Sasso al faggeto restaurata dall’artista tolfetana Silvia Di Silvestro
Cronaca
2 Marzo 2021
Piero Monaldi ringrazia per l’interessamento i quattro allumieraschi Paolo Brutti, Alberto Scocco, Augusto Amici e Giuseppe Lisi
La Madonna del Sasso al faggeto restaurata dall’artista tolfetana Silvia Di Silvestro

ALLUMIERE – “Ringraziamo i nostri paesani Paolo Brutti, Alberto Scocco, Augusto Amici e Giuseppe Lisi per aver restaurato la Madonna del Sasso al faggeto”.

Questo il ringraziamento che Piero Monaldi, in arte Dudu, ha fatto ai quattro eccezionali allumieraschi che si sono rimboccati le maniche e hanno provveduto a sistemare la Madonna del Sasso e hanno affidato il restauro pittorico alla bravissima artista tolfetana, Silvia Di Silvestro. Molti allumeraschi e biancaroli da tempo immemore sono devoti a questa sacra effige tanto che è noto a tutti il proverbio biancarolo “Madonna del Sasso datemi la vostra Sacra benedizione quanno passo”.

Il grande storico e conoscitore profondo don Augusto Baldini, a proposito della Madonna Del Sasso spiega: “Non si è mai saputo la data certa della realizzazione di quest’opera. E’ un’antica ceramica che insiste su quella che attualmente è denominata via del Faggeto, ma che prima si chiamava Strada della Madonna del Sasso e questa strada conduceva alla cappella e al santuario di Cibona. Con tutta probabilità c’erano due edicole stradali: una all’inizio, che è appunto la Madonna del Sasso, e l’altra alla fine di cui oggi abbiamo solo qualche resto. Allumieraschi e biancaroli da sempre sono molto devoti a questa effige e nel corso degli anni si sono tramandate solo per via orale racconti di grazie ricevute e ci sono ancora dei sassi con la scritta ”P.G.R.” (per grazia ricevuta). L’immagine della Madonna del Sasso corrisponde a quella col Bambino coricato sotto quella attuale della Madonna di Cibona col Bambino in braccio. Purtroppo non esistono notizie scritte in nessun testo e in nessun archivio storico”. Nel corso degli anni l’effige è stata oggetto di atti vandalici che l’avevano deturpata in più punti e c’era anche un grosso buco. I quattro amici Alberto Scocco, Augusto Amici, Paolo Brutti e Giuseppe Lisi hanno quindi deciso di riportare l’immagine sacra e cara a tutti gli allumieraschi e biancaroli e riportarla all’antico splendore. “Noi siamo quattro amici tutti cattolici e molto devoti alla Madonna: ogni volta che passavamo davanti all’effige ci provocava dolore vederla deturpata e così – spiega Alberto Scocco, uno dei magnifici quattro che ha ridato nuova vita alla Madonna del Sasso – di comune accordo abbiamo deciso di unire le forze e di sistemarla. E’ all’inizio del nostro Monumento Naturale del Faggeto ed è la prima cosa che si vede entrando quindi era necessario sistemarla”. Sulla stessa linea Augusto Amici: “E’ un’immagine molto bella e in tanti le siamo devoti. Era veramente triste vederla rovinata e così un giorno ho avuto l’idea e Alberto Scocco che è un uomo di azione si è messo all’opera e tutti e quattro insieme abbiamo lavorato per sistemarla. C’era un grosso buco che, grazie all’aiuto di Giuseppe Lisi che è un bravo muratore, lo abbiamo riempito e stuccato e poi abbiamo dato la mano di bianco. Inoltre abbiamo provveduto a bonificare il sasso e ciò che c’è intorno. Abbiamo fatto poi passare un po’ di tempo e abbiamo contattato l’artista Silvia Di Silvestro che ha pr
ovveduto a a fare il restauro. Facciamo veramente tanti complimenti a Silvia perché ha compiuto un lavoro eccezionale: guardando la Sacra Effige non si distingue per nulla qual è la parte originale e quale quella ritoccata. Il lavoro eseguito dalla Di Silvestro è perfetto. Va anche evidenziato che anche lei, come noi, non si è fatta pagare: abbiamo eseguito il restyling della Madonna del Sasso con i nostri mezzi e per puro volontariato”. La pittrice Silvia Di Silvestro al termine dell’esecuzione dell’opera si è espressa così: “E’ una immagine su maiolica molto antica che era stata rotta in più punti. Bravi Scocco, Amici, Brutti e Lisi per la prima parte dei lavori che hanno eseguito riuscendo a riprendere anche l’aureola. Ho fatto il ritocco utilizzando fedelmente i colori originari e poi h proceduto dando due mani di lucido Dama perché è resistente e pietrificante. Essendo un’immagine sita all’esterno e non protetta dagli agenti atmosferici ho consigliato a Brutti Lisi, Amici e Scocco ogni anno o due di ridare il lucido. Mi sono offerta volontaria per fare questa cosa”.