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    Cronaca
    3 Marzo 2021
    Il Gup ha accolto l'eccezione sollevata dall'avvocato Spanu per l'errore commesso a carico di Paolo Iarlori
    Etm, la richiesta di rinvio a giudizio è nulla. Gli atti tornano al Pm
    Le difese di Romagnuolo e degli altri indagati hanno anche eccepito l'intervenuta prescrizione per l'ipotesi di reato di corruzione

    CIVITAVECCHIA – Nullità dell’avviso di chiusura delle indagini preliminari e della richiesta di rinvio a giudizio, con rinvio al Pm degli atti relativi all’indagine sui pezzi di ricambio per gli autobus di Etm, poi Argo, che sarebbero stati acquistati a prezzi gonfiati da una società creata ad hoc e che vede tra gli indagati per una ipotesi di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio l’ex amministratore della partecipata Alessio Romagnuolo, insieme al capo officina di Etm Franco Pappalardo, e ai rappresentanti della Multiservice poi Servizi Impresa srl, Barbara Fiorucci e il suo collaboratore e socio di minoranza Sante Cani.

    Tra gli imputati all’udienza preliminare di ieri mattina anche l’ex dirigente di Etm, oggi responsabile del personale di Csp Paolo Iarlori: il suo nome però figurava nel fascicolo tra i destinatari della richiesta di rinvio a giudizio, ma non nel capo di imputazione, né negli atti stessi dell’indagine, se non come persona informata sui fatti.

    E così ieri mattina l’avvocato difensore di Iarlori, Giovanni Spanu, in apertura di udienza preliminare ha eccepito al Gup Giuseppe Coniglio la nullità della richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del suo assistito per l’indeterminatezza e la genericità dell’imputazione, mancando di fatto l’enunciazione del fatto specifico che veniva contestato.

    Un’istanza di nullità alla quale si sono accodati gli avvocati difensori degli altri indagati. Trattandosi di una ipotesi di corruzione in concorso, il giudice non ha potuto fare altro che rinviare tutti gli atti al pubblico ministero, senza entrare nel merito dei fatti.

    Pur non essendo andata l’udienza oltre l’eccezione preliminare, nei loro interventi, le altre difese (escluso Iarlori che aveva già anticipato di non volersi in ogni caso avvalere della prescrizione) hanno evidenziato l’intervenuta prescrizione, calcolandone il termine già nel 2018. Come detto il Gup ha comunicato di non entrare nella questione di merito, cui attiene anche la prescrizione, limitandosi a dichiarare preliminarmente la nullità degli atti, rinviandoli alla Procura. Il Pubblico Ministero a questo punto potrà chiedere l’archiviazione, tenendo conto del tempo trascorso dai fatti, o riformulare i capi di imputazione per una nuova richiesta di rinvio a giudizio (per tutti o solo per alcune delle 6 persone destinatarie della precedente richiesta della Procura) per la quale in una nuova udienza preliminare sarebbe poi eccepita la prescrizione.

    Quanto accaduto è dovuto principalmente all’avvicendarsi nel tempo dei sostituti procuratori che dal 2012, quando vennero svolte le indagini di Carabinieri e Guardia di Finanza, si sono occupati del caso, e che nel tempo hanno lasciato la Procura di Civitavecchia per essere trasferiti ad altri incarichi, fino allo scorso luglio quando fu richiesto il rinvio a giudizio, con le ipotesi di reato ormai di fatto prescritte.