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    Società
    14 Marzo 2021
    Ruzza: ”Servono progetti sostenibili per questo territorio che ha già dato molto”
    Intervista al vescovo. Dall'enciclica ''Laudato Si''' alla svolta epocale della transizione energetica: salute, ambiente e occupazione. Tre aspetti da tenere insieme

    CIVITAVECCHIA – Un punto su ambiente e sviluppo, partendo dall’Enciclica Laudato Si’ e declinandone il messaggio in un territorio alle prese con una svolta giudicata epocale, quella legata alla transizione energetica.

    Il vescovo monsignor Gianrico Ruzza è in prima linea, in una diocesi che vuole essere non uno spettatore ma un protagonista attivo in questo passaggio.

    «Si deve contemperare all’esigenza di uno sviluppo sostenibile – ha spiegato il presule – chiediamo a Enel e Tirreno Power di fare qualcosa di tangibile affinché i loro progetti siano compatibili con un sistema che tuteli la salute dei cittadini; al tempo stesso dobbiamo anche ricordare che la questione occupazionale non può essere tralasciata. L’impegno della diocesi è quello di lavorare in una prospettiva ampia, per la ricerca in energie rinnovabili che possano essere fonte di sviluppo. Lasciamo ai tecnici le competenze necessarie e chiediamo alle istituzioni, alle organizzazioni aziendali e a quelle sindacali di dialogare senza pregiudizi o posizioni ideologiche ma per fare il massimo bene di tutti».

    E in questo senso risulta importante anche il ruolo che potrà giocare il porto di Civitavecchia. «Il porto di Civitavecchia è uno di quelli che più si è impegnato in progetti innovativi – ha confermato il presule – molto può arrivare dai fondi del Next Generation Eu per entrare in una prospettiva di “green economy”. Una strada da percorrere anche dal punto di vista formativo per incoraggiare tutte le realtà produttive a concorrere a un nuovo modo di pensare il lavoro alla luce della sostenibilità. I fondi europei potrebbero rappresentare una svolta concreta: mi auguro che tutte le componenti che insistono nel porto possano collaborare perché vengano utilizzati nel migliore dei modi; questo favorirebbe anche la crescita occupazionale. Il porto, inoltre, è un punto nodale per lo sviluppo turistico e con la ripresa del flusso dei croceristi quest’attività dovrà essere rilanciata. Come Diocesi stiamo pensando di offrire itinerari artistico-spirituali sia a Civitavecchia che a Tarquinia».

    E dallo stesso Vescovo arriva proprio un invito al territorio tutto, dalle istituzioni al mondo politico e sociali. Un invito all’unità, innanzitutto. Perché la sfida a cui è chiamato, in termini di tutela dell’ambiente e dell’occupazione, verso un sano sviluppo, è oggi fondamentale. Dal metano al sito di stoccaggio di scorie nucleari nella Tuscia, i “pericoli” sono diversi. «Il Governo e le altre istituzioni dovranno tener presente che questo è un territorio che ha già dato molto – ha ricordato monsignor Ruzza – abbiamo la presenza di rifiuti “pesanti” dovuti all’attività militare, agli scali marittimi e le centrali termoelettriche: non si possono chiedere ulteriori sacrifici. Credo che questo debba essere detto a voce alta – ha concluso – e spero che i parlamentari e i politici di questa particolare area della Regione si facciano portatori dell’esigenza di libertà e sviluppo che vede unite le diverse componenti della società civile».

    Intanto venerdì prossimo, 19 marzo, verrà aperto l’anno dedicato a San Giuseppe con il vescovo Ruzza che celebrerà la prima di una serie di messe in alcuni dei luoghi simbolo del lavoro. E per iniziare ha scelto proprio la centrale Enel di Tvn, ricordando con l’occasione la storica visita, nel 1987, di San Giovanni Paolo II presso l’impianto. Le celebrazioni saranno organizzate poi alla centrale Tvs di Tirreno Power e al porto.

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