CIVITAVECCHIA – Il lotto ABV5811 del vaccino AstraZeneca, al quale apparteneva la dose iniettata il 25 febbraio scorso a Santa Marinella alla professoressa Stefania Maccioni di Cerveteri, morta al Gemelli il 9 marzo scorso, è stato il secondo a finire sotto sequestro dopo l’ABV2856, bloccato nei giorni scorsi in seguito alla morte del sottufficiale della Marina militare Stefano Paternò in Sicilia. Sulla vicenda indaga la procura di Siracusa. Aperta un’inchiesta anche sui decessi di Davide Villa, il poliziotto dell’Anticrimine di Catania morto il 7 marzo, 12 giorni dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca, e del maresciallo Giuseppe Maniscalco, 54 anni, morto per infarto a Trapani oltre 48 ore dopo la vaccinazione. L’autopsia avrebbe escluso qualsiasi nesso tra il decesso e il vaccino, ma il procuratore Maurizio Agnello ha comunque disposto ulteriori accertamenti istologici.
Ipotizza l’omicidio colposo, al momento contro ignoti, l’indagine della procura di Biella sulla morte di Sandro Tognatti, avvenuta a diciassette ore di distanza dalla somministrazione del vaccino, una dose anch’essa del lotto ABV5811. L’autopsia sul corpo di Tognatti, 57 anni, non avrebbe evidenziato però nessun segno che permetta di collegare la morte alla vaccinazione. La causa del decesso, secondo gli esami, sarebbe un problema cardiaco improvviso.
L’ultima denuncia, in ordine di tempo, è quella dei parenti della 54enne Sonia Battaglia. La donna lotta tra la vita e la morte all’ospedale del Mare di Napoli, ricoverata in terapia intensiva dopo una dose dello stesso lotto del docente biellese e della professoressa di Cerveteri. Come il musicista, non aveva patologie pregresse: “E’ sempre stata sana come un pesce – raccontano i famigliari – e anche dopo il vaccino sembrava stesse bene. Due giorni dopo ha avuto la febbre, dormiva in continuazione, non riusciva a parlare” fino a diventare “totalmente immobile”.