CIVITAVECCHIA – Due milioni e mezzo di euro per rifare le strade delle periferie cittadine. Altrettante procedure negoziate che finiscono – in modo sospetto – allo stesso modo: sulle stesse 10 imprese invitate a presentare la propria offerta (anche in questo caso nessuna di Civitavecchia, come per il verde pubblico) 9 si ritirano, in entrambe le gare, e vincono due società con circa il 4% di ribasso, anche questo un valore molto singolare, visto che il “benchmark” su gare del genere per lavori programmati senza urgenza normalmente è oltre il 10% (a meno che non ci siano errori o anomali nei computi metrici forniti dagli uffici tecnici degli enti appaltanti).
A Palazzo del Pincio di fronte a tali evidenti “singolarità” è esploso il caso e nessuno al momento ha firmato l’aggiudicazione definitiva dei due appalti.
Anzi, a quanto pare il Comune avrebbe già disposto un supplemento di istruttoria sugli atti di gara e il dirigente dei Lavori Pubblici, ingegner Giulio Iorio, avrebbe già chiesto alla stazione appaltante di trasmettere tutta la documentazione, sulla base della quale gli uffici del Pincio dovranno poi decidere se procedere o meno all’aggiudicazione definitiva.
In particolare, ai fini della regolarità delle due procedure, c’è da verificare la notizia che le imprese invitate sarebbero sostanzialmente le stesse per le due procedure. Se così fosse, e tutto lascia supporre che sia così, sarebbe un fatto gravissimo.
Dai documenti pubblici da noi esaminati risulta infatti che le due imprese vincitrici e altre tre aziende sono state invitate ad entrambe le procedure, che sono state pubblicate lo stesso giorno, il 13 febbraio scorso. Per altre 4 ditte i nomi sono gli stessi, espressi in un caso per esteso e nell’altro in sigla, e per una società non c’è riscontro semplicemente perché in uno dei due bandi per errore un’azienda è stata riportata due volte e quindi manca il decimo nome da confrontare che, a questo punto, è lecito pensare che sia lo stesso della decima azienda della seconda procedura. Per avere definitiva conferma che non solo 5, ma tutte e 10 le imprese invitate siano le stesse per i due bandi sarà sufficiente confrontare le ragioni sociali complete di codice fiscale.
Tutto comunque lascia intendere che ci si trovi di fronte a gravi irregolarità.
Certo è infatti che anche gli altri elementi finora confermati sono certamente a dir poco singolari e meritano un approfondimento: non è normale infatti che in una procedura negoziata da oltre un milione di euro su 10 ditte invitate ne partecipi solo una. Se poi questo avviene addirittura in due affidamenti simili e contemporanei (i due lotti delle strade di asfaltare) la notizia è di quelle da far accendere non una lente, ma dei riflettori su quanto avvenuto a monte della gara. Anche perché di anomalo ci sono anche le due percentuali di ribasso: per l’affidamento di lavori di “messa in sicurezza delle strade aree periferiche – San Liborio, via De Sanctis e Campo dell’Oro” l’unica impresa rimasta in gara sarebbe la C.E.S.A. Srl che si sarebbe aggiudicata l’appalto con un ribasso d’asta del 4,27% per un importo di € 992.255,49. Nel secondo affidamento, sempre con nove ditte ritirate e una sola a presentare l’offerta con un ribasso del 4,78% per un importo totale di € 701.915,95. La società è la S.N. Costruzioni Srl e dovrà occuparsi della “messa in sicurezza delle strade periferiche – San Gordiano e Boccelle”.
Come detto, in entrambi i casi, peraltro non è stata invitata neppure una impresa locale (ma questo è un dato di natura “politica”) e il ribasso finale, anziché attestarsi tra il 10 e il 20% come avviene normalmente su questo tipo di affidamenti, è stato di appena il 4%.
Quindi, anche qualora le imprese invitate non fossero le stesse, verrebbe comunque da pensare che ci sia stato qualche problema all’origine delle due procedure, con i prezzari applicati o con entrambi i computi metrici, oppure che ci siano ben altri aspetti da chiarire ed approfondire, non solo in sede amministrativa.
Una vicenda che rischia di asfaltare non solo le strade cittadine. Lo scorso anno l’assessore ai Lavori Pubblici Sandro De Paolis annunciò il progetto definitivo dell’intervento, diviso in due lotti, per il quale – una volta acceso il relativo mutuo – sarebbe partita la gara per appaltare i lavori relativi alle strade delle aree periferiche di San Gordiano e Boccelle per 1 milione di euro e per la messa in sicurezza di quelle di San Liborio, via De Sanctis e Campo dell’Oro per un totale di 1 milione e 500mila euro. Un intervento partorito ancora prima, quando i Lavori Pubblici erano sotto Roberto D’Ottavio, che – appena diventato assessore – caldeggiò il cambio di stazione appaltante, dalla Stazione unica di Città metropolitana, alla Confservizi Lazio.
Tra i propri associati, oltre al Comune di Civitavecchia, decine di comuni ed enti di tutto il Lazio, a partire dalla Regione, fino al Comune di Roma, Acea Ato2 e, per restare in città, all’Ater di Civitavecchia e al Consorzio Acquedotto Medio Tirreno.
Nella giunta esecutiva, che è l’organo di vertice “politico” della associazione, presieduta da Walter Bravetti, per il Comune di Civitavecchia siede la presidente del consiglio comunale Emanuela Mari, che venne eletta (senza che nessuno in maggioranza ne sapesse nulla, né delle elezioni previste dallo Statuto dell’associazione, né della candidatura della Mari che deve aver ricevuto una delega specifica di Tedesco, visto che per i comuni possono partecipare i legali rappresentanti, quindi i sindaci, o loro delegati, ndr) in coincidenza con l’ingresso del Pincio nella “Associazione Regionale Lazio, denominata “Confservizi Lazio”, dei soggetti Pubblici gestori dei servizi pubblici locali nella Regione”, tra i cui compiti rientrano fra gli altri quelli di “svolgere opera di servizio e di supporto a livello istituzionale sia sul piano normativo che su quello tecnico e scientifico, economico e finanziario; attività di consulenza proponendosi anche come centro studi e di ricerche sulle tematiche di interesse delle imprese e degli enti associati, di formazione e fornitura di servizi a favore degli associati”.
Quanto accaduto, leggendo i documenti, è non solo singolare ma appare addirittura inquietante e richiede non solo un attento e puntuale approfondimento su questi due affidamenti, ma a questo punto una verifica a più ampio raggio su tutte le gare istruite per conto del Comune di Civitavecchia. Qualora infatti emergessero altre simili “singolarità” potrebbe significare che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio vaso di pandora.
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