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    Notizie dalle aziende
    20 Marzo 2021
    Il presidente della Confcommercio cittadina espone i dati raccolti
    Luciani: «Un anno orribile»

    La situazione è drammatica per il commercio cittadino. Alla luce dei dati raccolti dalla Confcommercio di Civitavecchia il quadro è disastroso con il 60% delle attività economiche su strada a Civitavecchia che ha dichiarato di aver perso otre il 50% del fatturato nell’ultimo anno. Il calo del fatturato nell’ultimo anno arriva fino al 20% per il 18%, dal 20% al 40% per il 27% e dal 50% al 70% per il 27% mentre oltre il 70% per il 28%. Circa il 60% delle attività hanno perso oltre il 50% del fatturato. Per quanto riguarda il taglio del personale, circa il 20% ha mantenuto lo stesso livello occupazionale mentre l’80% ha ridotto il personale occupato (ricorrendo alla cassa integrazione). Inoltre la quasi totalità delle imprese è ricorsa ai finanziamenti bancari garantiti dallo Stato, di queste ha ottenuto il finanziamento l’80%. Il 50% delle imprese ha utilizzato il delivery anche se soltanto per garantire la continuità del servizio alla clientela; nessuna delle imprese riesce ad ottenere guadagni attraverso le consegne a domicilio. Come ha sottolineato il presidente della Confcommercio locale Graziano Luciani si è trattato di «un anno orribile» e anche il presente non fa eccezione. «Ovviamente – spiega – a soffrire sono indistintamente tutti i settori, da quello turistico, alle palestre e attività sportive, ai cinema e teatri, tutti fermi da un anno ormai. Più in generale, però, sono tutti gli esercizi di vicinato che non hanno più energie e che rischiano di scomparire definitivamente. Cioè, la struttura portante della nostra economia, benché qualcuno dica il contrario, ed espressione di impegno, costanza e sacrifici di tante persone e famiglie». Situazione resa ancora più difficile dalle incertezze del momento con lo spettro di misure di distanziamento tra i tavoli ancora più restrittive e con gli aiuti che tardano ad arrivare. «Chi ha investito tanto nella propria attività e nella città – prosegue Luciani – non ha alcuna intenzione di cedere, finché possibile. Ed è anche per questo che, senza sottrarsi alle richieste di aggiornamento e assistenza da parte delle imprese, l’impegno della Confcommercio locale deve per forza e con forza insistere con convinzione nel portare avanti un programma concreto per la fase di ripartenza: uno su tutti, quello dell’accoglienza “commerciale e culturale” nei confronti di equipaggi e croceristi; difficile, complicato, ma strategico per la città».

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