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    Amministrazione
    6 Aprile 2021
    L'ex presidente contro il Sindaco: ''Mi ha nominato ma subito dopo il suo sostegno è venuto meno''
    Csp, Carbone: ”Il cda ha ridotto i costi, è il Comune che non ha fatto la sua parte”
    L'avvocato preannuncia una azione contro la revoca, contestata punto per punto e che non ha riguardato tutto l'organo collegiale

    CIVITAVECCHIA – L’ex presidente della Csp Antonio Carbone dice la sua dopo la recente rimozione dal vertice della società per mano del sindaco Ernesto Tedesco e lo fa con una lunga lettera in cui risponde, punto per punto, a tutte le contestazioni ricevute dal primo cittadino.

    LA LETTERA – “Gravi inadempienze, ritardi nell’esecuzione delle direttive istituzionali e degli indirizzi, comportamenti contraddittori o omissivi, reiterate inottemperanze, gravi ritardi nella gestione …”.

    Queste le motivazioni con le quali lo Scrivente, in data 18 marzo c.a., è stato revocato dall’incarico di Presidente di Civitavecchia Servizi Pubblici, atto formalizzato nella assemblea del 30 marzo. A seguito degli articoli di stampa prodotti dopo l’accaduto, mi preme sottolineare quanto segue, onde evitare la diffusione di informazioni imprecise e parziali, in quanto i numeri di cui alla situazione patrimoniale aziendale aggiornata al 28.02.2021 vanno in una direzione diametralmente opposta a quella messa in luce dal documento di revoca, in particolare sotto il profilo dei costi.

    Premettendo che il Sindaco, Avv.to Ernesto Tedesco, avrebbe potuto e dovuto meglio informarsi sul reale andamento della Società, ricordo che lo stesso mi ha nominato con l’obiettivo di riequilibrare la situazione di crisi della Partecipata, nel febbraio 2020, chiedendomelo espressamente.
    Subito dopo la nomina, purtroppo però, il suo sostegno è venuto meno, come ho evidenziato nelle riflessioni inviate alla stampa già nell’aprile dello scorso anno.
    Quando mi è stata chiesta la disponibilità ad assumere il ruolo di Presidente di CSP ho risposto con franchezza in modo affermativo perché credevo di poter essere utile all’Amministrazione e, dunque, alla città per mero spirito di servizio. Ogni mia relazione, ogni scritto, ogni richiesta, ogni segnalazione, non ha mai taciuto le criticità da affrontare e la necessità di farlo in modo tempestivo senza ritardi e prospettando diverse soluzioni, invitando altresì il Comune a fornire chiari e precisi indirizzi. Già a marzo 2020, dopo un mese dal mio insediamento, il quadro era chiarissimo: sono i documenti a testimoniarlo, non le chiacchiere.

    A maggio la prima proposta di un piano di risanamento, successivamente modificato attraverso il confronto con l’Ente, con le forze politiche che hanno optato per soluzioni diverse, fino alla predisposizione del successivo Piano approvato in agosto, poi ulteriormente modificato in occasione della delibera 78 approvata nel mese di ottobre (con la definitiva reinternalizzazione del Verde ed il Servizio manutenzioni sostituito con quello di Pulizia delle caditoie, entrambe le scelte per espressa volontà politica).

    Nell’esercizio 2019, la società CSP ha chiuso l’anno contabile con una perdita netta di oltre 2,3 milioni di euro. Tale perdita è stata registrata nonostante la Società abbia goduto di diversi benefici “una tantum”:

    – l’integrazione straordinaria del corrispettivo dell’igiene urbana di circa Euro 800.000 con la delibera comunale n. 154/2019;

    – un credito di imposta di circa Euro 407.000;

    – manutenzione loculi cimiteriali per circa Euro 90.000;

    – maggiori ricavi riferibili al servizio idrico sino al passaggio in ACEA ATO2.

     

    Il Piano di Ristrutturazione aziendale (PdRA) definitivo, cioè quello approvato con la delibera numero 78 C.C. del 30 Ottobre 2020, prevedeva:

    – la ricostituzione del capitale sociale, con il conferimento di circa 5 milioni di euro tra beni mobili ed immobili;

    – l’adeguamento dei corrispettivi dei contratti di servizio secondo criteri di congruità rispetto ai costi (più semplicemente l’adeguamento dei ricavi che non coprono le spese di gestione dei servizi);

    – l’affidamento alla CSP di nuovi servizi a valore (quali Caditoie, Pit, etc);

    – l’aumento delle tariffe dei servizi a domanda individuale (quali Sosta e Cimiteriali).

    Il CDA, dal suo canto, doveva:
    – ridurre i costi di produzione;
    – incrementare i ricavi dei servizi aventi natura “commerciale” (ad esempio le Farmacie).

    Il CDA ha centrato il suo obiettivo:

    – i costi si sono ridotti di circa 1,3 mln in linea con l’obiettivo fissato dal piano di ristrutturazione, ed i risultati al 28 febbraio 2021, rispetto ai costi, sono ancora migliori delle stesse previsioni. Tale riscontro è riconducibile al lavoro di ottimizzazione e contenimento, nonché all’opera di riorganizzazione del personale, iniziato nel II trimestre 2020, i cui benefici hanno cominciato a manifestarsi nella seconda metà dell’anno (drastica riduzione del ricorso al lavoro in somministrazione e riorganizzazione del personale applicato, eliminazione del subappalto nel verde pubblico, riduzione dei costi di trasporto dei rifiuti sino al trasporto in proprio ecc. );

    – le Farmacie, al 31 dicembre 2020, hanno aumentato i ricavi di circa il 23%;
    – il risultato operativo del 2020 è migliore rispetto al 2019 di circa 1,5 mln.

    Il problema della Società si deve riscontrare quindi nell’insufficienza dei ricavi:
    – ai mancati incassi per l’emergenza Covid del TPL e della sosta per complessivi Euro 650 mila circa, in minima parte compensati dai contributi regionali per il TPL;
    – ai mancati incassi dovuti al fatto che non sono stati ancora adottati tutti i provvedimenti previsti dal PdRA finalizzati all’incremento dei ricavi.

    Dal passaggio del Piano di risanamento approvato in Consiglio comunale con delibera n. 78 2020 l’Amministrazione comunale non ha ancora provveduto ad aumentare le tariffe dei servizi pubblici (sosta, TPL cimitero, ecc.), a sottoscrivere il contratto PIT, ad attribuire a CSP i proventi corrispondenti ai canoni concessori (circa 400.000 euro all’anno) dei cimiteri indispensabili alla gestione ordinaria e straordinaria degli stessi, così come contenuto nella deliberazione di Consiglio comunale.

    I contratti sul percolato e sulle caditoie sono stati sottoscritti in ritardo rispetto al Piano, con la consegna di un mezzo da immatricolare alla fine del mese di gennaio 2021.

    Tutto questo determina mancati ricavi per circa 1,5 milioni.

    Sono stati inoltre ulteriormente ridotti i ricavi di CSP attraverso l’applicazione di sanzioni, stabilite unilateralmente (nei Contratti di gestione dei Cimiteri, del Verde e dell’Igiene Urbana), disapplicando i contratti di servizio e il ricorso alla commissione arbitrale per la gestione dell’eventuale contenzioso.

    Nell’aprile 2020 è stata disposta la sospensione degli incassi della sosta a pagamento senza destinare alcun indennizzo al gestore (CSP) con ulteriore diminuzione dei ricavi.

    Infine non sono stati conferiti i 5 milioni di euro originariamente previsti per la ricapitalizzazione, ed alla fine di febbraio 2021, la Giunta ha deciso di procedere ad una ripatrimonializzazione parziale, coprendo le sole perdite del 2019 con un conferimento pari a circa 3 milioni di euro, insufficiente al raggiungimento dell’equilibrio patrimoniale e finanziario della Società. Una società che sta viaggiando verso l’equilibrio economico, ma il cui equilibrio finanziario è ancora fortemente compromesso.

    Sia chiaro CSP non deve sopravvivere per forza ma è la politica che deve stabilire cosa farne. Il Codice civile poi detta le regole e, in alternativa alla ricapitalizzazione ed al buon funzionamento della società, rimane soltanto la liquidazione, l’accesso alle procedure concorsuali o ipotesi di cessione di partecipazioni ai privati o di privatizzazione dei servizi.

    Ma è il Comune che deve decidere chiaramente. Un buon amministratore, nel frattempo, deve agire per contenere i costi e razionalizzare. E questo è stato fatto.

    Quanto alle motivazioni riguardanti il provvedimento di revoca, le stesse sono state contestate puntualmente dal sottoscritto. Naturalmente mi riservo di agire in tal senso anche nelle sedi competenti.

    Per ulteriore chiarezza e per rispondere nel dettaglio alle considerazioni alla base della revoca, mi preme, infine, sottolineare quanto segue:

    *Sanzioni servizi cimiteriali, igiene urbana, verde pubblico.

    L’applicazione di sanzioni in modo unilaterale in violazione dei contratti è sempre stata contestata dall’Organo amministrativo, anche con formali atti di richiesta di revoca. I contratti prevedono specifiche clausole che disciplinano la gestione di eventuali disservizi ( artt. nei diversi contratti 19 igiene ; 11 cimiteri ; 25 verde). Le operazioni in danno alla Società aprono la via alla esternalizzazione, in tutto o in parte, dei servizi. Si osserva stranamente che nella storia delle partecipate del Comune di Civitavecchia non sono mai state avanzate contestazioni simili, il che lascerebbe presupporre la precostituzione di un percorso pretestuoso finalizzato a creare le condizioni per sostituire il solo Presidente del Cda in carica. Un piano di sostituzione, in realtà, del quale si vociferava già da parecchi mesi, stando ai rumors degli ambienti politici … probabilmente perché l’operato del Presidente veniva considerato troppo rigoroso? O cos’altro?

    *Il verde poteva rimanere un servizio interno alla società.

    In riferimento a questo servizio l’Organo amministrativo, appena insediatosi ha potuto verificare che la precedente gestione esternalizzava i lavori, affidandoli a ditte private, avendo, di fatto, azzerato la squadra del verde per applicarla al servizio di Raccolta dell’Igiene Urbana. Nel processo di razionalizzazione delle risorse questo Organo Amministrativo ha, fra l’altro, ricostituito la squadra del verde, con 10 unità, interrompendo il ricorso alla pratica del sub appalto e riprendendo a gestire il servizio internamente. Si è proposto quindi di mantenere il servizio in CSP, con un adeguamento del contratto in termini di congruità, considerando peraltro questo servizio un serbatoio utile ad assorbire ed impiegare successivamente gli operai in eccesso dell’Igiene urbana laddove il Comune decidesse per un diverso e più razionale sistema di raccolta dei rifiuti . Il socio unico, invece, ha preferito togliere il servizio a CSP per affidarlo a privati.

    *La gestione dei Cimiteri

    Si è sempre segnalata al socio unico la criticità della gestione dei servizi cimiteriali connessa al mancato adeguamento del contratto e ad una corretta interpretazione dello stesso, tale da rendere in ricavi non sufficienti alla gestione del servizio.
    Il Comune, già ad aprile dello scorso anno, per il tramite degli assessori di riferimento, aveva dichiarato di voler procedere alla reinternalizzazione del servizio per procedere alla esternalizzazione, cosa che ad oggi non è ancora avvenuta.
    A fronte di ricavi pari a circa Euro 400.000 nel 2020, i costi per il solo personale impiegato nei cimiteri è pari a circa Euro 700.000.
    Peraltro non si è ancora dato corso agli aumenti tariffari previsti dal PdRA.

    * Sottoscrizione contratto di portierato

    Il sottoscritto, in riferimento a questo punto ed alle richieste del socio unico di assorbire con contratto di somministrazione 30 dipendenti attualmente in carico alla società titolare del contratto di appalto con il Comune, ha comunicato formalmente la piena disponibilità a sottoscrivere detto contratto, contrariamente a quanto asserito nel provvedimento di revoca, seguendo l’iter stabilito con nota dal Prof. Bellomo, consulente della società a cui tutto il CdA si è affidato, richiamata nella comunicazione Prot. 392 del 15 marzo 2020, per addivenire ad una soluzione tecnicamente percorribile ed utile a non esporre la società ai rischi derivanti da eventuali futuri contenziosi, considerati inoltre i diversi atti di indirizzo ricevuti dal Consiglio Comunale e dal Controllo analogo di non procedere a nuove assunzioni in ragione della crisi in cui versa CSP ed in ragione del numero di dipendenti già in carico attualmente alla stessa.

    *Dichiarazione sulla illegittimità della delibera n. 78/2020 C.C.

    Circa questa contestazione, come in più occasioni chiarito, il ragionamento deve essere ricondotto esclusivamente alle previsioni normative di cui agli art 2482 ter e 2484 cc ( così come peraltro espresso anche dal Dirigente dei Servizi finanziari dello stesso Comune con nota Prot. 90405 del 30.10.2020) per ragioni esclusivamente tecnico giuridiche.
    Il totale ripianamento delle perdite attribuisce prospettiva al risanamento della società.
    Il ripianamento parziale potrebbe essere insufficiente perché non consente di superare il problema finanziario della società.

    *Gestione del debito Civitavecchia Infrastrutture

    Il CdA ha sempre tenuto in considerazione la questione con la massima attenzione.
    Il Sindaco e l’Amministrazione sono stati messi al corrente della situazione e sono stati invitati a aprire un tavolo di confronto per trovare una soluzione congiunta interessando direttamente anche il Curatore ed il Giudice Delegato.
    In assenza di una congrua disponibilità economica utile a formulare una concreta proposta, sentito il Curatore con il quale è corrente una trattativa, è risultato impossibile chiudere qualsiasi ipotesi transattiva, tanto più senza il fattivo e concreto sostegno finanziario del socio unico. Considerato che il punto attiene ad un atto di carattere gestorio rispetto al quale l’Organo amministrativo conserva la sua autonomia, la società non ha, in ogni caso, mai ricevuto dal Comune un atto di indirizzo formale per iniziare un procedimento di accertamento autonomo del credito, ferma ogni riserva circa l’effettivo vantaggio di procedere tecnicamente in tal senso. Si segnala che non risulta ad oggi essere stato notificato dalla Curatela alcun decreto ingiuntivo che laddove sia notificato, potrà essere opposto; ad oggi pertanto non emerge alcuna azione nei confronti della società.

    *Atto di citazione Donati Farmaceutici

    A fine dicembre l’Ufficio protocollo ha ricevuto un atto senza girarlo alla direzione aziendale né a nessun altro ufficio. E’ stata avviata una procedura di contestazione nei confronti del dipendente, addetto al protocollo, responsabile della mancata comunicazione ed è stato conferito mandato ad un legale per seguire la costituzione in giudizio. Spero di essere riuscito, in sintesi, a rappresentare la situazione complessiva della vicenda che mi ha visto personalmente coinvolto, per spirito di servizio verso la mia città. Resto a disposizione di chiunque voglia eventuali chiarimenti o approfondimenti.

    Spero di essere riuscito, in sintesi, a rappresentare la situazione complessiva della vicenda che mi ha visto personalmente coinvolto, per spirito di servizio verso la mia città”.