CIVITAVECCHIA – Si va verso la riapertura dei teatri ma i dubbi e i punti da chiarire sono ancora tanti, così come le perplessità degli artisti pronti a tornare sul palco nonostante la categoria si senta sempre più abbandonata.
Dal 26 aprile, in zona gialla, si potrà tornare sul palco dopo un lunghissimo stop che ha messo a dura prova tutta la categoria, sicuramente una delle più colpite. Ci saranno però delle regole da rispettare come posti a sedere preassegnati e distanziati di un metro. Inoltre la capienza massima consentita è del 50% e non dovrà superare i 500 spettatori al chiuso e i 1000 all’aperto.
I dubbi però sono parecchi e se ne è fatto portavoce Enrico Maria Falconi, uno che il teatro lo conosce bene, direttore artistico -tra le altre cose – del Nuovo sala Gassman e delegato del Comune ai rapporti artistici con l’Atcl. Falconi ha posto una serie di quesiti ironici cercando di fare chiarezza. «Ho voluto esporre i dubbi di una categoria che a pochi giorni da questa riapertura – ha detto – ancora non conosce le modalità per salire sul palco. Come si va in scena? Non è dato saperlo. C’è poi lo scoglio del coprifuoco alle 22 che lascia non poche perplessità per quanto riguarda gli spettacoli serali, a che ora dobbiamo farli per garantire un rientro a casa agevole dei nostri spettatori?».
Dietro l’ironia di Falconi si nasconde il dramma di una categoria che è stata devastata dalla pandemia. Inoltre ci si è completamente dimenticati di alcune parti importanti del mondo teatrale, ad esempio i tecnici delle luci che, in assenza di spettacoli post tramonto, non potranno praticamente lavorare. Ma le idee ci sono. «Bisogna pensare fuori dagli schermi – ha continuato Falconi – e, visto che le stagioni il 26 aprile di solito vanno verso la conclusione, le istituzioni dovrebbero organizzare un’estate piena di arte in grado di far ripartire la cultura e l’economia. Dobbiamo cominciare qualcosa di nuovo per far ripartire una categoria distrutta».
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