Pasquini assume ad interim la responsabilità del personale
Amministrazione, Cronaca
11 Maggio 2021
CONCORSO
Pasquini assume ad interim la responsabilità del personale
Dopo il parere dell’avvocato Trippanera l'amministrazione valuta se annullare il procedimento in autotutela, ma non sembra la soluzione migliore nell'interesse della PA

CIVITAVECCHIA – Il sindaco Antonio Pasquini ha assunto ad interim la responsabilità del settore del personale, rescindendo per giusta causa con Andrea Mori. Pasquini ha motivato l’atto, fra l’altro, con “la imponente campagna di stampa con la quale si è denunciata la presunta illegittimità delle operazioni del predetto concorso” e citando il parere pro veritate dell’avvocato Stefano Trippanera, secondo il quale “probabilmente la Commissione esaminatrice, nell’approvare l’elenco degli idonei, è stata indotta in errore dal fatto che inizialmente era previsto un minimo di 21/30 per essere ammessi e successivamente il minimo è stato variato in 31/45. Sono stati ammessi al concorso tutti i candidati con un punteggio pari o superiore a 21. L’Amministrazione dovrà valutare un annullamento in autotutela, tenendo conto delle prerogative degli interessati».

C’è da dire che l’atto, per come è stato confezionato, pare diretto più alla commissione esaminatrice (di cui Mori era presidente) che non alla figura del responsabile del personale al quale, in quanto tale, non sembrano poter essere rivolti particolari addebiti.

Ci sarà ora da verificare quale sarà la decisione dell’amministrazione comunale sul possibile annullamento in autotutela del concorso che, allo stato degli atti, non appare certo la soluzione migliore, nell’interesse in primis del buon andamento della pubblica amministrazione.

I presunti vizi della procedura a cui fa riferimento il parere dell’avvocato Trippanera a ben vedere riguardano infatti non la formazione della graduatoria del concorso, da cui poi i vari Comuni e la Regione hanno attinto, ma soltanto l’esito della prova pre-selettiva che ha permesso l’ammissione alle prove di concorso vere e proprie, da cui poi tutti i partecipanti sono ripartiti da zero.

In ultima analisi dunque il criterio adottato per dare l’idoneità alla partecipazione al concorso, per quanto senza dubbio difforme da quello originariamente indicato nel bando, non ha danneggiato nessuno, consentendo una maggiore partecipazione alle prove e quindi una più ampia possibilità di selezione di migliori risorse per la pubblica amministrazione.

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