Don Ivan Leto*
Il testo evangelico di questa domenica: Mc 16,15-20 solennità dell’Ascensione di Gesù, fa parte di un epilogo che, verso la seconda metà del II secolo d.C. iniziò ad aggiungersi alla fine del Vangelo con l’obiettivo di colmare la sua lacuna pasquale. Si espongono, nell’appendice, gli elementi principali della missione: l’invio, il giudizio e i segni. L’invio ha una dimensione universale, dunque i discepoli sono inviati a proclamare il vangelo a tutto il mondo, a ogni creatura. Il giudizio chiarisce che la salvezza va unita alla fede, mentre la condanna nasce dalla mancanza di fede. I segni che realizzeranno i discepoli sono gli esorcismi, le guarigioni, la glossolalia cioè il parlare in altre lingue. In questo modo, il messaggio annunciato si trasforma a sua volta in azione trasformatrice. Gli ultimi versetti, narrano l’ascensione del Signore al cielo. Il cielo non è una parte di spazio in alto, ma la “casa del Padre”, come soleva dire Gesù. Con la sua ascensione, Gesù risveglia la sete d’eternità che ogni essere umano porta dentro di sé. L’espressione biblica “sedersi alla destra del Padre” è un modo per affermare la sovranità di Gesù sull’universo e la storia. Con l’ascensione inizia il tempo della Chiesa, tempo per estendere a tutti i popoli la missione che il maestro aveva realizzato in Israele. Ma non si chiuderà mai l’esperienza invisibile del Risorto, sempre presente, in sinergia continua con i suoi, con ogni battezzato.
*Don Ivan Leto
Parroco di San Gordiano
Diocesi Civitavecchia-Tarquinia


