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    Speciale medicina
    18 Maggio 2021
    per diagnosi e cura. l’obiettivo è superare l’uomo
    Pfizer: “Ai, passi da gigante in medicina”

    Quale ruolo per l’intelligenza artificiale (Ai) nella medicina di precisione? Quali i possibili ambiti di applicazione clinica in questo momento in cui anche la medicina è al centro di una “rivoluzione digitale”? Sono solo alcune delle domande a cui è stata data risposta nel corso di ConnAction, la serie di eventi virtuali dedicati ai medici su tematiche legate alla Digital Health, promossa da Pfizer Healthcare Hub. Specialisti e innovatori del mondo dell’Healthech si sono confrontati sulle tematiche che in questo momento di emergenza sanitaria hanno reso evidente il ruolo della digitalizzazione nella pratica medica e nella governance dalla diagnosi al trattamento come, ad esempio, nell’applicazione dell’Ai nella diagnostica per immagini (medical imaging), tematica centrale dell’incontro virtuale.

    “Nella definizione di intelligenza artificiale in medicina, pensiamo all’insieme di applicazioni che si rifanno all’intelligenza umana applicate alle macchine per ridurre, ad esempio, il margine di errore umano”, ha spiegato Luca Maria Sconfienza IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università degli Studi di Milano. “In radiologia, ad esempio, significa – ha aggiunto – migliore capacità di lettura delle immagini, ma anche contributi prognostici, o una stratificazione del rischio a partire dalle cartelle cliniche dei pazienti. E non dimentichiamoci anche del tema dell’uso dei big data e i “nodi” della privacy”.

    Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante, come dimostra l’approvazione da parte della Fda americana di una serie di algoritmi utili per la diagnosi in ambito medico. Ma l’obiettivo futuro è che l’Ai possa superare la performance umana, in maniera affidabile. “Un’opportunità fondamentale non solo in radiologia, ma per tutto l’ambito medico – aggiunge Sconfienza – Immagino un futuro in cui l’Ai non sostituirà il radiologo o il medico, come pure è stato previsto da qualcuno, ma sarà una risorsa importante per i professionisti della salute che sapranno farne uso”.

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