COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA Pentecoste
Società
23 Maggio 2021
COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA Pentecoste

DON IVAN LETO*

Le apparizioni del Risorto sono terminate con l’ascensione di Gesù al cielo. A Gerusalemme si è riunito un primo nucleo comunitario intorno agli undici apostoli. In un secondo momento, il gruppo dei dodici si completa con Mattia, l’apostolo che copre il vuoto lasciato da Giuda. Tutto è pronto, dunque, per la venuta dello Spirito Santo che Gesù aveva promesso ai suoi discepoli. Ricevendo lo Spirito Santo a Pentecoste, i presenti iniziano a parlare in altre lingue (glossolalia). Ma di cosa parlano? Ce lo dirà l’autore degli Atti degli Apostoli: “delle grandi opere di Dio”. La lettura evangelica (Gv 15,26-27; 16,12-15) è composta di due brani tratti dall’ultimo discorso di Gesù ai suoi discepoli, il cosiddetto “discorso di addio”. Gesù annuncia che, dopo la sua glorificazione, lo Spirito della verità, chiamato il “Paraclito”, cioè l’avvocato, il consolatore, darà testimonianza di lui e sosterrà anche la testimonianza dei discepoli. Pur consapevole che i discepoli non sono in grado di capire fino in fondo il suo messaggio, Gesù spiega loro la missione del Paraclito. Il suo compito principale sarà quello di guidarli “a tutta la verità”. Così, dunque, lo Spirito Santo fungerà da maestro, guida e interprete delle parole di Gesù. Vivere secondo lo Spirito, secondo i suoi desideri, è trasformare la propria vita in terreno fecondo in cui germogliano i semi che sono già nascosti nel nostro cuore.

*Don Ivan Leto

Parroco di San Gordiano

Diocesi Civitavecchia – Tarquinia