«Cinema e teatri sono tra i luoghi più sicuri, e invece sono stati i più penalizzati»
Cultura e Spettacoli
29 Maggio 2021
L’assessore alla Cultura Marco Milani punta i riflettori sulla situazione delle sale cinematografiche
«Cinema e teatri sono tra i luoghi più sicuri, e invece sono stati i più penalizzati»

LADISPOLI – «Con la prenotazione online da casa, i posti già assegnati, il ricircolo dell’aria, la mascherina, potevano essere l’unica via di sfogo e invece sono stati quelli più penalizzati. Una cosa non ho capito e mai capirò». Riflettori puntati su cinema e teatri. Sin dai primi momenti dell’emergenza covid le sale cinematografiche sono state le più colpite dalle chiusure. E ora, che la situazione finalmente sembra volgere in positivo, molte di loro hanno deciso di restare chiuse al pubblico a causa dell’assenza di “materia prima”: nuovi film da proporre al pubblico. A puntare i riflettori sulla situazione che sta vivendo il mondo della cultura è stato l’assessore Marco Milani: «Inconcepibile la scelta di penalizzare teatri e cinema, a rigor di logica tra i luoghi più sicuri», ha detto. E a fargli da eco anche Isabella Della Longa, del Cinema Moderno di Cerveteri, pronto a riaprire i battenti da metà luglio, dopo gli Europei di Calcio. «Il cinema – ha detto Della Longa a Cambia il Mondo – è un luogo sicuro dove non si sono mai verificati contagi». E così mentre le sale cinematografiche si stanno rimboccando le maniche per riportare le pellicole sul grande schermo, dall’altra parte si spera che il pubblico torni ad affollare (nel rispetto delle norme anti covid, ovviamente) le sale. Cosa che oggi accade sì, ma molto poco. Come attestato dalle parole di Attilio Martini del cinema di Bracciano che a differenza del Cinema Moderno, ha riaperto i battenti quando dal Governo ne è stata data la possibilità. «Si tratta di un test – ha detto Martini – Abbiamo preso al balzo la possibilità con Disney di trasmettere Crudelia». Poche le persone che ad oggi vanno in sala, ma l’ottimismo non manca. «A differenza dello scorso settembre – ha infatti detto Martini – quando si avvertiva l’assenza di voglia, adesso invece c’è voglia di tornare a una pseudo normalità». E poi arriva anche la proposta della Della Longa: «Quello che chiederei alla politica e al ministro Franceschini – ha detto – è un po’ di coraggio rispetto alle produzioni italiane». Solitamente, infatti, la distribuzione dei film avviene dopo il Festival di Venezia e il Festival di Roma. Per Della Longa si tratta di «un errore». «Secondo me – ha spiegato – il pubblico avrebbe piacere a vedere i nostri film anziché aspettare settembre/ottobre, quando ci sono troppi film che congestionano». Non solo: il cinema andrebbe sostenuto anche all’interno delle scuole, tra i bambini e i ragazzi. «Bisogna insegnare ai nostri ragazzi che l’esperienza cinematografica della sala è completamente diversa da quella casalinga».

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