logo
    Speciale medicina
    11 Giugno 2021
    disponibile uno spazio virtuale dove informarsi
    “Obesi, pochi hanno percezione della malattia”

    “Il 9,8% della popolazione è obesa e il 35,3% è in sovrappeso. In pratica, un italiano su due ha problemi di peso. Tuttavia, secondo lo studio Action-Io, solo il 35% delle persone obese ha la reale percezione della propria malattia. Non solo. Dal momento in cui prende coscienza della patologia, alla prima visita specialistica, trascorrono 6 anni. Per questo motivo dobbiamo insistere nel sottolineare che l’obesità non è una patologia da sottovalutare, ma è una malattia cronica, progressiva e recidivante. Mi rendo conto che è difficile dirlo, ma è anche difficile accettarlo da parte di questi “malati invisibili”, perché tali sono per il Servizio sanitario nazionale e per l’immaginario collettivo”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Giuseppe Fatati, presidente di Io-Net (Italian Obesity-Network).

    I dati dell’Istat sono allarmanti: obesità e sovrappeso riguardano 25 milioni di italiani, il 46,1% della popolazione adulta. Secondo lo studio internazionale Action-Io, che ha coinvolto anche l’Italia, nel nostro Paese il 62% delle persone con obesità cerca di perdere peso con il ‘fai da te’, solo l’8% si rivolge al medico e quando decide di farlo impiega mediamente 6 anni prima di contattarlo.

    “Sovrappeso e obesità necessitano di cure e attenzioni adeguate – evidenzia Fatati – per cui è fondamentale che le persone si affidino a professionisti. Per questo motivo l’Italian Obesity Network, la rete nazionale il cui obiettivo è quello di coordinare iniziative di comunicazione e aggiornamento scientifico nel settore della nutrizione e delle malattie correlate, a beneficio tanto dei medici quanto delle persone con problemi di sovrappeso e obesità, ha messo a disposizione de “La verità sul peso””, nuovo spazio virtuale promosso da Novo Nordisk, “il proprio sistema di geolocalizzazione che permette di trovare informazioni attendibili sull’obesità, oltre a visualizzare i contatti dei centri specialistici più vicini, a cui le persone possano rivolgersi per intraprendere un vero percorso di trattamento”.

    I commenti sono chiusi.