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    Politica
    11 Giugno 2021
    Sull'aumento della sosta è bufera con Boschini, Pd e M5S che intervengono a gamba tesa
    Sant’Agostino, Civitavecchia e Tarquinia ai ferri corti

    CIVITAVECCHIA – Dopo il botta e risposta tra i sindaci di Civitavecchia, Ernesto Tedesco, e di Tarquinia, Alessandro Giulivi, sull’aumento della tariffa mensile per i non residenti nella località balneare di Sant’Agostino è tutti contro tutti con una raffica di commenti sulla vicenda.

    In primis c’è l’amministrazione comunale che risponde al primo cittadino di Tarquinia con il consigliere comunale Massimo Boschini: “A quest’ora – tuona – avremmo dovuto vedere realizzato il ponte pedonale sul Mignone per congiungere Sant’Agostino a San Giorgio. Avremmo dovuto vedere le pedane pubbliche per l’accesso alle spiagge dei disabili, la creazione di una toponomastica. E ancora avremmo dovuto avere la progettazione, se non i lavori già partiti, di un anello ciclabile destinato a congiungersi a quelli presenti sul territorio contiguo di Civitavecchia, perché di lì in poi le decisioni sarebbero state condivise. Tutte cose promesse dal sindaco di Tarquinia. Invece possiamo solo vedere gli sguardi persi nel vuoto degli operatori balneari che volevano una ripartenza con l’estate del 2021 e invece si sono visti piovere, prima su di essi e sui propri dipendenti e poi sui propri clienti, il balzello di un raddoppio del costo del parcheggio.   Quando nel 2019 furono piantati i pali nel nulla, invitando gli automobilisti a pagare, Tedesco telefonò e si incontrò con Giulivi, cercando di capire come si poteva spiegare una simile decisione. E Giulivi dispiegò mappe e cartine, illustrò i progetti citati poco sopra, promise concertazione: “chiediamo soldi”, disse, “solo perché li vogliamo reinvestire su Sant’Agostino”. E cosa è successo? I cittadini (e non vogliamo nemmeno far differenza tra tarquiniesi e civitavecchiesi) hanno pagato nel 2019 e pure l’anno scorso soldi per parcheggiare in mezzo alla polvere e ai cespugli, senza la parvenza di un intervento che non fosse quello del vigile della domenica per multare qualche malcapitato. Cosa ha fatto Giulivi, se non incassare? Ha raddoppiato l’odioso balzello, piazzandosi idealmente sulla litoranea a chiedere “due fiorini” (invece che uno) a chiunque consideri di attraversare il confine comunale. Fin troppo signore è stato allora il sindaco di Civitavecchia, a limitarsi a parlare di scortesia istituzionale. Perché siamo semplicemente davanti ad una operazione ostile ai frequentatori del suo stesso territorio, di una persona che non sa mantenere la parola data, come fin troppo bene ha dimostrato in questi due anni. Cosa dire davanti ad una simile risposta? Niente. Meglio consolarsi – conclude – guardando un tramonto con la punta delle Quaglie sullo sfondo”.

    Sull’argomento è intervenuto anche il Pd di Civitavecchia con Marco Di Gennaro, Marco Piendibene, Marina de Angelis e Patrizio Scilipoti. “Ormai – dicono i dem – sono trascorsi due anni da quando il comune di Tarquinia ha deciso di introdurre i parcheggi a pagamento per i fruitori della spiaggia di Sant’Agostino. Fummo tra i primi a contestare questo provvedimento perché, a fronte di questa richiesta di danaro, non vi era alcuna contropartita in termini di servizi e nessuna miglioria finalizzata alla sicurezza. A seguito di quella polemica ci fu l’intervento del sindaco di Civitavecchia che, dopo un colloquio con il suo omologo della cittadina etrusca, cercò di rassicurare i Civitavecchiesi con la promessa che i proventi dei parcheggi sarebbero stati reinvestiti in servizi e sicurezza per i fruitori di quel tratto di litorale. Oggi, a fronte di un aumento delle tariffe di quei parcheggi e sempre senza servizi erogati, la querelle è ancora in corso e i sindaci di Civitavecchia e Tarquinia sono tornati a scriversi. Nelle lettere dei primi Cittadini si sottolinea la comune volontà di dare adeguata risposta alla problematica di una fruibilità in sicurezza della spiaggia di Sant’Agostino. Questa volontà deriva non solo dalla responsabilità insita nel proprio ruolo istituzionale, che comporta come obiettivo il bene comune, ma anche dalla sottolineatura dei positivi risultati ottenuti dalla collaborazione su problematiche comuni quali l’incombente minaccia di un inceneritore. A nostro giudizio questa collaborazione tra i due Comuni andrebbe ulteriormente rafforzata con l’obiettivo di creare una sinergia tra le varie realtà territoriali finalizzata alla elaborazione di un progetto di sviluppo turistico culturale alternativo alla monocultura energetica che, per lunghi anni, ha condizionato i nostri territori. Ben venga – concludono dal gruppo consiliare del Pd – una comune partecipazione, sia economica che operativa, tra le due amministrazioni finalizzata alla messa in sicurezza, e non solo, della spiaggia di Sant’Agostino che, auspichiamo sia proporzionata alle tariffe che vengono richieste ai fruitori di quel tratto di litorale. Non è questo il tempo di erigere muri ma di creare sinergie”.

    Sull’argomento intervengono anche gli attivisti del Movimento cinque stelle di Civitavecchia che, invece, puntano il dito contro il sindaco Tedesco. “In questo scorcio di inizio estate – spiegano – con la stagione balneare alle porte, il sindaco Tedesco gioca a fare lo sceriffo in casa degli altri, ma rimedia delle tirate d’orecchie. Evidentemente stavolta dall’altra parte non c’era un povero senzatetto su una panchina, ma un altro sindaco che, giustamente, non ha gradito la “bacchettata” a mezzo stampa. Ma perché Tedesco ha preferito questo atteggiamento spavaldo e ostentato ai classici e più adeguati canali istituzionali con i quali avrebbe potuto perorare la causa dei suoi concittadini? E chi pagherà questa sfrontatezza? I civitavecchiesi ovviamente, che rappresentati da questo Sindaco in maniera così poco opportuna, hanno visto sfumare la possibilità di un più equo trattamento sugli abbonamenti ai lidi di sant’Agostino. Non sarebbe bastato far notare, con un po’ di diplomazia, che a differenza di quello che accade a Tarquinia, a Civitavecchia i non residenti pagano le stesse tariffe dei residenti? La figuraccia – concludono i pentastellati – rimane e la disparità di trattamento pure. Grazie Tedesco”.

    E mentre i politicanti nostrani giocano a chi strilla di più, il sindaco Giulivi da Tarquinia ha dettato ancora una volta le regole penalizzando i civitavecchiesi che vanno al mare a Sant’Agostino. Perché va ricordato a chiare lettere: la spiaggia di cui parliamo è frequentata prevalentemente da civitavecchiesi, ai quali il Comune di Tarquinia ha fatto il grande regalo di aumentare il costo dei parcheggi, a fronte di niente, perché le promesse di Giulivi di procedere almeno con una piccola riqualificazione dell’area sono state ampiamente disattese. E Tedesco si è rivelato completamente inadeguato a tutelare gli interessi della sua città e dei suoi cittadini.