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    Società
    10 Luglio 2021
    L'appello dell'associazione Assproha: "Si creino strutture di cohousing''
    Disabilità e covid, Trotta: ”Ora si deve ricostruire, lavoriamo sul dopo di noi”

    CIVITAVECCHIA – Tra le categorie più colpite da lockdown e restrizioni anti covid c’è sicuramente quella dei ragazzi disabili e delle loro famiglie, messi in difficoltà dalla pandemia che molto spesso ha rischiato di vanificare tutti i passi in avanti fatti in anni e anni di impegno e lavoro.

    Da Michele Trotta, dell’Assproha – onlus che si occupa di assistenza a persone diversamente abili – arriva un appello rivolto a istituzioni, politica e realtà del territorio. “Ora dobbiamo guardare al futuro – ha detto -, c’è la necessità di respirare dopo questo momento buio, ora si deve ricostruire. Servono tempo e opportunità”. “Si rischia di perdere tutto quanto è stato costruito con anni di lavoro – ha spiegato Trotta – perché parliamo di ragazzi che ormai sono grandi e con genitori spessi over70”.

    Infatti, nonostante il fatto che durante il secondo periodo di restrizioni serrate sia stato consentito a queste categorie teoricamente protette e fragili di uscire, spesso l’età avanzata dei loro tutori è stata un limite. Un po’ la paura, un po’ l’insicurezza e a pagarne lo scotto sono stati questi ragazzi che hanno costruito giorno dopo giorno, mese dopo mese e anno dopo anno una socialità e una routine spezzata improvvisamente dalla pandemia.

    “Mai come ora c’è il bisogna di ricostruire e per farlo dobbiamo iniziare seriamente a pensare al dopo di noi – ha detto Trotta – perché posso portare l’esempio di un nostro ragazzo di 65 anni la cui unica tutrice è la mamma di 86 anni. Capite da voi a quali difficoltà si debba far fronte e alla paura di cosa sarà di questi ragazzi una volta che noi ce ne saremo andati”.

    L’associazione cerca di strutturare dei percorsi ma quello che serve è un intervento serio e organico di istituzioni e altre realtà del territorio.

    “Siamo in contatto con la Fondazione Cariciv – ha spiegato – e il sogno del presidente Sarracco è quello di aiutarci nella creazione di residenze protette in cui adulti disabili possano vivere con i loro spazi, le loro cose, insieme ad altri ragazzi. Un accogliere. Questo vorremmo per Civitavecchia, creare una realtà simile e facciamo appello alla politica perché ci dia una mano – ha concluso Trotta – questi ragazzi lo meritano, hanno sofferto tanto”. Convivenze di questo tipo aiuterebbero i ragazzi a sviluppare ulteriormente le abilità necessarie per affrontare la vita di tutti i giorni ed eviterebbero il rischio, sempre più concreto, che rimangano soli.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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